30.12.05

Silvano Pedrollo: bisogna sognare per realizzare qualcosa

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Alessandro Sinatra: Io ho ascoltato direi con emozione l'intervento di Silvano Pedrollo, notevole sia dal punto di vista del business sia dal punto di vista dei valori.

Domanda dal pubblico: I prodotti che vi copiano hanno le stesse performance degli originali?

Silvano Pedrollo: Inizialmente erano di qualità scadente, e per questo abbiamo avuto anche dei grossi problemi in particolare nei paesi arabi. Vi posso riportare al riguardo un episodio: un uomo che faceva la doccia è rimasto gravemente ustionato per la scarica elettrica causata dallo scarso isolamento del motore della pompa. Sono andato dal sindaco di Dubai e ho dimostrato che il prodotto non era nostro ma era un prodotto Pedrollo clonato di produzione cinese.
Per non avere ripercussioni nell'ambito commerciale abbiamo deciso già da anni, che quando da un nostro distributore si presenta un cliente con un prodotto clonato, con la targhetta Pedrollo e il Made in Italy, lo cambiamo con uno originale, spiegando le differenze e promuovendo il nostro prodotto. Diventa così occasione di marketing.
In Cina ci sono sia produttori di buon livello che costruttori di qualità scadente, ma in genere assistiamo ad un miglioramento. Un dato che può essere interessante. L'ultimo prodotto che abbiamo progettato è stato realizzato in un anno e mezzo: i cinesi dopo due mesi l'avevano già copiato e immesso nei mercati. Hanno una velocità incredibile e per questo mi sono informato su come riescono ad essere così rapidi e ho scoperto che organizzano dei corsi universitari. Per carità, tutti noi guardiamo com'è fatto un prodotto della concorrenza, però capiamo com'è fatto e poi cerchiamo di esprimere idee diverse attraverso il nostro lavoro. E questo porta ad un miglioramento continuo dei prodotti. I produttori cinesi, coadiuvati dalle università, acquistano le nostre elettropompe, le pesano, le smontano, analizzano nei laboratori dell'università i materiali, studiano il prodotto nel dettaglio, e poi sono in grado di copiarlo perfettamente.

Piero Bassetti: E proteggono i brevetti?

SP: No. Ho provato in passato diverse volte a perseguire i produttori cinesi. Ma è molto difficile individuare anzitutto i produttori, perché al di sopra di essi ci sono delle società di trading, le uniche autorizzate ad esportare, che fanno clonare i prodotti occidentali da costruttori sempre diversi. Le stesse società di trading sono molto abili a cambiare velocemente ragione sociale e quindi sono difficili da individuare e perseguire. In Cina si copia di tutto, dalle motociclette Yamaha, alle medicine, ai profumi francesi, alle automobili (la Golf per esempio è copiatissima).
Quindi la protezione dei brevetti è un problema che solo la politica europea può risolvere obbligando le autorità cinesi alla lotta alla contraffazione e al rispetto dei brevetti.

Domanda dal pubblico: Secondo me sono convinti di non copiare.

SP: Sì, posso confermarlo. Avevo organizzato un viaggio con l'obiettivo di visitare dei produttori che clonavano alcuni nostri prodotti. Ho visitato l'azienda il cui titolare era l'ingegner Ding, nella zona del Fuan, e mi sono subito reso conto che lui stesso era all'oscuro del reato che commetteva. Infatti mi aveva chiesto se aveva copiato bene le pompe e se avevo dei suggerimenti da dargli per migliorarne le qualità.
E' stata in quella occasione che ho capito che ci sono le società di trading che commissionano il prodotto più noto nei mercati per venderlo più facilmente. In quella occasione avevo anche trovato un bravissimo avvocato in Cina e volevo indire una causa per contraffazione, ma mi ha subito dissuaso: affrontare giudici cinesi dipendenti dallo Stato, per fare causa allo Stato stesso, era una battaglia persa in partenza. Comunque non bisogna sottovalutare l'economia cinese che ha come obiettivo fondamentale ottenere risultati economici rapidamente e, come dicono loro, diventare l'officina del mondo. A tal riguardo per dimostrare la loro velocità e l'efficienza dell'apparato statale, costituito per la maggior parte di persone di cultura elevata, che hanno studiato in America o in Inghilterra, perseguono gli obiettivi economici decisi dal governo centrale con grande determinazione. Ad esempio durante l'ultimo viaggio in Cina, nell'autunno del 2005, mi sono recato a Chindao, una città di 7-8 milioni di persone, e dopo appena un'ora dal mio arrivo all'hotel, sono stato contattato dal sindaco che mi ha fissato un appuntamento per il giorno dopo a colazione con tutto il Consiglio comunale.
La mattina dopo il sindaco ha esordito dicendo che durante la notte, visitando il nostro sito internet, aveva visto che produciamo con sistemi robotizzati ad alta tecnologia e per questo era molto interessato ad un nostro eventuale insediamento nel suo territorio. Hanno subito messo a nostra disposizione delle macchine e ci hanno fatto vedere i siti nella zona industriale dove sarebbero potuti sorgere gli stabilimenti, chiarendo che nell'eventuale nostra decisione di costruire l'unità di produzione, in considerazione del livello tecnologico elevato della nostra azienda, aveva il potere decisionale di applicare uno sconto anche del 50% sul prezzo del terreno. Se si pensa che in Italia, per avere un ampliamento del portone della mia azienda, sto ancora aspettando una risposta, dopo sette mesi dalla domanda...
Il nostro Paese deve rendersi conto che è entrato in un mercato globale e che tutto deve essere accelerato, semplificato e migliorato se vogliamo avere qualche possibilità di sopravvivere con dei competitor che hanno costi di manodopera estremamente bassi e tassazione pressoché inesistente, forte agevolazione all'esportazione e tutto un sistema paese che funzione piuttosto bene. I giovani imprenditori dovrebbero viaggiare di più, verificare queste nuove realtà e magari frequentare anche università straniere perché il futuro del nostro paese passa anche attraverso il confronto con questi grandi paesi emergenti.

Un altro aspetto che il nostro Paese e i nostri imprenditori devono affrontare con la dovuta preparazione e per tempo è il cambio generazionale. Ho due figli, una laureata in Economia e Commercio, l'altro in Ingegneria Meccanica. Entrambi hanno fatto anche un Master di tre anni al Politecnico di Milano.
Mia figlia lavora a stretto contatto con me e segue tutte le fasi di controllo della gestione e del marketing.
Le è stato affidato il progetto della gestione completa di un'altra azienda, la City Pump, di cui è amministratore unico, e dove dovrà dimostrare le sue capacità di sviluppare e tenere sotto controllo la gestione e la crescita dell'azienda sia sotto l'aspetto commerciale che gestionale.
Con Giulio è stata costituita un'altra azienda, la Linz Electric, con l'obiettivo di progettare e sviluppare generatori di corrente e successivamente pannelli solari e sistemi di produzione di energia eolica.
Ebbene, in entrambi i casi le crescite sono ottime e così hanno la possibilità di sviluppare e dimostrare le loro capacità imprenditoriali.
Il mio consiglio è: se siete figli di imprenditori non andate in azienda subito; dopo aver concluso gli studi, lavorate fuori azienda qualche anno perché questo vi servirà moltissimo una volta rientrati.

PB: Questa è un'innovazione, fare un'azienda ad hoc per il figlio. Bisognerebbe fare qualche corso ai padri per spiegarlo. Non credo siano tanti i genitori disposti a creare un'aziendina per i figli perché si misurino, perché la mentalità è un'altra. Ti mettono in azienda, magari sotto un impiegato bravo, di cui si fidano per vedere se hai delle attitudini. Questa tua idea è davvero interessante per responsabilizzare.

SP: Responsabilizzare le persone fa crescere l'azienda. La mia azienda è composto da più business unit ed ognuna ha un responsabile, con mansioni di imprenditore. Io controllo, ma soprattutto stimolo e non dico mai di no alle proposte. Questo ha fatto sì che si creasse un circolo virtuoso straordinario che alimenta un flusso di innovazione continua.

Domanda dal pubblico: Un neo laureato, che non abbia un'esperienza come la sua nell'officina di suo padre, non ha grandi competenze da portare in azienda.

SP: Al contrario, oggi siete molto più preparati!

Domanda dal pubblico: Ma abbiamo solo la teoria.

SP: Abbiamo fatto una ricerca con la Confindustria: un neo laureato non rimane in azienda più di due - tre anni, poi cambia lavoro. All'inizio consiglio di volare un po' bassi, anche se le aspirazioni sono alte, perché non dimenticate che l'esperienza è l'altra parte che manca per essere completi.
L'esperienza lavorativa è essenziale, e per questo dico che è importante lanciarsi subito nel mondo del lavoro, magari andando qualche anno all'estero. Perché il centro del mondo non è più l'Italia o l'Europa, è la Cina o l'India.

PB: Se uno ha maturato un'esperienza intellettuale maggiore, con la stessa quantità di pratica, impara più rapidamente.

SP: E' vero. Un laureato, nei primi anni può trovare anche alcune difficoltà, anche perché le aspettative sono alte. Bisogna pazientare perché occorre tempo per acquisire la dovuta esperienza. Comunque la preparazione avuta vi porterà ad acquisire una rapidità maggiore nell'analisi dei problemi e nell'applicazione delle relative soluzioni. Quindi arriveranno anche le soddisfazioni.

Alessandro Sinatra: Infatti il tentativo che si fa in università è quello di insegnare a imparare. La testimonianza che oggi ci ha dato Silvano Pedrollo è quella di una volontà inossidabile di imparare e investire sulla persona.

Domanda dal pubblico: Secondo me, la nascita di un imprenditore è qualcosa che viene anche dal tecnico, perché dopo che uno ha un'idea deve anche saperla mettere in pratica ed è più facile che ce l'abbia una persona che abbia un background di esperienza pratica.

PB: C'è stato qui Missoni che non aveva nessuna competenza a fare le tute. E' giusto quello che tu dici, ma ci sono anche delle differenze, dipende dal tipo di innovazione, dal tipo di sfida che uno raccoglie. Quello che maggiormente caratterizza gli imprenditori di successo è la grinta del volere fare le cose. Nell'imprenditore c'è formazione, pratica e grinta.

SP: Le idee imprenditoriali possono nascere da chiunque. Per esempio Giovanni Rana non si era mai occupato di tortellini, poi con il figlio ha avuto questa idea imprenditoriale, supportata da una forte campagna di immagine e oggi è il re dei tortellini. L'idea imprenditoriale non è sempre tecnica, come nel mio caso, ma può essere di qualunque tipo, commerciale, finanziaria...

Domanda dal pubblico: Molte aziende sfruttano la responsabilità sociale come nuovo business. Perché lei non lo ha fatto? O se lo ha fatto, non si vede.

SP: Non lo abbiamo fatto per strombazzarlo a destra e sinistra, lo abbiamo fatto per coscienza e per un dovere cristiano.
Devo dire, però, che quello che noi diamo torna cento volte, senza chiederlo.
Anche con i nostri distributori, che sono coinvolti in questi piccoli grandi progetti, c'è più unione.
All'inizio non parlavamo di quello che facevamo nel sociale, ma ci hanno fatto notare, non ultimo il Cardinal Tonini, che dovevamo parlarne perché le nostre iniziative potessero essere di esempio per altri.

Alessandro Sinatra: Nei nostri corsi parliamo spesso dell'importanza dei valori come patrimonio dell'impresa, come strumento di sviluppo. Io sono particolarmente grato a Silvano Pedrollo per questa testimonianza vera, viva e vivace di questa situazione che è difficile spiegare in astratto. La lettura di questa testimonianza è sistematicamente ricca di questi valori, non solo nel sociale, ma nel credere alla possibilità di crescita delle persone, andare in giro e acquisire le persone qualitativamente migliori, voler controbattere alla concorrenza cinese sul piano del contenuto che vuol dire avere una struttura solidissima.

PB: Pedrollo ha vinto il premio imprenditore dell'anno in Italia, poi è andato al premio mondiale e se non fosse stato che l'anno prima aveva vinto un italiano, avrebbe vinto. Noi abbiamo voluto portare qui alcune testimonianze che hanno caratteristiche di eccezionalità, però l'eccezionalità serve per capire la strada che si può percorrere. Il nostro Paese deve conservare la capacità di innovare attraverso gli imprenditori e per questo mi rivolgo a voi giovani.

SP: Io ho sempre pensato di avere delle gambe lunghe per camminare e tanta volontà. Le cose nascono da sé, basta avere buona volontà e grande costanza.


by Valentina Porcellana on 30.12.05 at 22:00 | Permalink |

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by Tommaso Correale Santacroce on 04.01.06 at 19:27

Prima dell'incontro con Silvano Pedrollo ho condotto una navigazione pubblica del sito web della Fondazione Bassetti. Questo con due scopi: il primo è stato quello di realizzare una sorta di "visita guidata" ad una parte importante della Fondazione. Una visita al luogo dove convergono i dialoghi e i materiali attorno ai quali prendono forma le idee che la Fondazione esplora: dove c'è il confronto e una sorta di archivio, una piazza d'esposizione dei risultati di ricerche ed eventi, dov'è il punto d'incontro dei pensieri e una fucina delle idee... questo e molto più è il sito della FGB.
Senza entrare nel particolare è difficile illustrarne le molteplici caratteristiche. Per questo una navigazione può essere appena esaustiva ad illustrare quali sono i tipi principali di risorse reperibili nel sito, certamente non è bastante per dire tutto quello che vi si può trovare.
Il secondo motivo è la proposta lanciata ai frequentatori del modulo (ma è una proposta che si può estendere anche ai lettori del blog), di condurre un percorso simile a quello che è stato fatto in questa giornata (prima dell'incontro con Pedrollo), un percorso personale, che segua un filo legato agli argomenti del modulo stesso: innovazione e creatività.
Un percorso come un cammino, da un link all'altro, cercando di spiegare la motivazione, il proprio filo mentale, per condurre il lettore da una pagina all'altra del sito. (n.b. Una nota tecnica: per inserire nel testo il link corretto alle pagine che intendete percorrere, dopo che vi siete posizionati sopra con il mouse, usate il menu che compare cliccando con il tasto destro del mouse; copiate il collegamento, o indirizzo, e incollatelo nel testo che state scrivendo).

Qui di seguito schematicamente il percorso seguito per illustrare il sito
(l'argomento che ricorre è quello del Principio di Precauzione, che mi è servito per mostrare che tipo di risorse il sito della FGB possa offrire; chi vorrà invece pubblicare il proprio dovrà seguire un proprio filo rosso lungo la tematica dell'innovazione e creatività)
Attenzione: il sito cambia piuttosto velocemente, il filo così seguito si spezzetta, così non si riesce più a percorrere così come ha fatto il primo navigatore (se la Prima Pagina si aggiorna con articoli più recenti, i precedenti si trovano attraverso altri canali), PERO' i link trascritti porteranno sempre alla pagina indicata perché essa non è stata spostata o modificata. Cioè: se dalla pagina d'ingresso ho copiato un link a, mettiamo ad esempio, ad una intervista a Callahan, quel link che ho copiato sarà sempre valido e porterà sempre all'intervista a Callahan.

Percorso per link attraverso il sito:

*** [è consigliabile aprire i link in finestre nuove: cliccare sui link col tasto destro del mouse, invece che col sinistro, e scegliere dal menu la voce che serve a questo scopo] ***

1. https://www.fondazionebassetti.org/ e subito https://www.fondazionebassetti.org/index-it.htm o alla versione in inglese https://www.fondazionebassetti.org/index-engl.htm per accedere alla Pagina d'Ingresso. I contenuti del sito possono essere raggiunti fin dalla Pagina d'Ingresso, che, come dice il suo nome, permette al visitatore di orientarsi ed "entrare" nel sito: vi si trova normalmente una parte che riepiloga i contenuti messi on line negli ultimi mesi, una sorta di storia recente che permette al lettore di cucire un filo di pensiero tra gli ultimi articoli pubblicati e quelli subito precedenti. In alcuni periodi c'è ad esempio un vero e proprio "diario".
Sulla destra una serie di box che mettono in evidenza gli ultimi contributi degli autori, oppure dei "memo" cioè la messa in evidenza di articoli o contributi che, nonostante siano apparsi nel sito da diverso tempo, mantengono una certa rilevanza, vuoi perché ancora ci si riferisce ad essi in altri articoli recenti, vuoi perché permettono di non far cadere un argomento che si vuole invece mantenere sotto osservazione.
Nella parte superiore ci sono i collegamenti con i vari settori del sito, che vanno da quelli di comunicazione (la presentazione, le informazioni sulla FGB e sul suo staff, come contattarlo), a quelli di contenuto (la pagina centrale del sito che è Argomenti, i blog, i "Call for Comments", tutti i diari del sito)
In alto vi sono anche il motore di ricerca e la possibilità di iscriversi alla mailing list.
In fondo alla pagina si trovano alcune informazioni sulla struttura del sito e alcuni "punti di riferimento" per fruirne i contenuti al meglio.


2. Materiali originali:
DOCUMENTI
Dalla pagina degli Argomenti https://www.fondazionebassetti.org/0sei/argomenti.html
Ultimo articolo (Zucca) https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/index.htm#000426
Percorso sul principio di precauzione https://www.fondazionebassetti.org/0due/threads/01precauzione.htm
Oppure dalla pagina d'ingresso andare nel motore di ricerca e chiedere "principio di precauzione". Il primo link porta alla pagina qui sopra.

Altro materiale:
INTERVISTE
Dalla Pagina d'Ingresso https://www.fondazionebassetti.org/index-it.htm
Link a Daniel Callahan in fondo: https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/2005_06.htm#000394
Intervista: https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/2005_04.htm#000373

Oppure la stessa cosa con Bruno Latour:
INTERVISTA
Dalla Pagina d'Ingresso https://www.fondazionebassetti.org/index-it.htm
Link a Bruno Latour: https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/indice-2003_09-2004_08.htm#26
Intervista: "Il parlamento delle cose" https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/cat_bruno_latour_no_innovation_without_representation.htm#000195 e poi https://www.fondazionebassetti.org/06/docs/fronte-intervista-latour.htm

REPORT e RELAZIONI
Dalla pagina d'ingresso il Progetto con l'Irer e Observa promosso dalla Regione Lombardia nel 2004. Progetto di partecipazione pubblica in relazione alla gestione dell'innovazione:
https://www.fondazionebassetti.org/06/docs/fgb-observa-irer-lombardia.htm
da qui per la relazione finale del progetto di Pellegrini:
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/2004_10.htm#000323
e l'intervento di Massimiano Bucchi al forum di Bruxelles "Scienza e Società"
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/2005_04.htm#000377

IMMAGINI
Dal percorso del progetto sulla scienza partecipata, l'immagine:
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/immagineperiodica/scienza-partecipata-big.jpg
e poi in Argomenti l'immagine periodica sulla FGB e LIUC e poi l'indice di tutte le immagini:
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/immagineperiodica/archives.htm
poi immagine "Faccia a Faccia":
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/immagineperiodica/000278.htm
e da qui sia a "Dal Golem all'intelligenza artificiale":
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/2004_04.htm#000243 (e poi fuori all'articolo di Silvana Barbacci)
sia a "20 passi per un dialogo":
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/2004_05.htm#000270 (e poi fuori all'articolo di Bruce Sterling)


3. Segnalazioni
Infatti il sito offre anche segnalazioni sia di materiale disponibile su internet attraverso i link, sia di eventi attraverso il blog di Paola Partendola che si chiama, appunto, Segnalazioni
Da "Faccia a Faccia" https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/immagineperiodica/000278.htm
a "In forma di immagine"
https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/immagineperiodica/000201.htm
alla segnalazione della mostra sullo specchio
https://www.fondazionebassetti.org/06/parmendola/2004_01_01_archive.htm#107519482880468426
Chiudi tutte le pagine in più e torna in Pagina d'Ingresso e vai al blog Segnalazioni
https://www.fondazionebassetti.org/06/parmendola/index.htm
ora c'è una segnalazione sulle nanotecnologie

4. Rassegne Stampa
Molto visitato è anche il blog di Vittorio Bertolini che propone Rassegne stampa
Torna indietro di pagina e vai a
https://www.fondazionebassetti.org/06/bertolini/index.htm
ora c'è una rassegna sul principio di precauzione. Nel box bianco vai alla bibliografia di Gavino Zucca .

5. Bibliografie
prima in "Argomenti" https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/2005_10.htm#000418 e poi la bibliografia vera e propria https://www.fondazionebassetti.org/06/docs/zucca-bibliografia-pdp.htm
Torni indietro e vai a vedere quali bibliografie ci sono nel sito:
https://www.fondazionebassetti.org/06/docs/bibliografie.htm

6. Call for Comments
nota la bibliografia di Leone Montanini
https://www.fondazionebassetti.org/06/docs/montagnini-bibliografia.htm
che è collegata ad un Call for Comments
https://www.fondazionebassetti.org/06/cfc-montagnini/index.htm


Buona navigazione!


by Luca Laboranti on 29.01.06 at 23:55

Sono rimasto sorprendentemente colpito dalla testimonianza del Dott. Pedrollo per quanto riguarda le attitudini imprenditoriali che ha saputo esprimere nel corso della sua vita lavorativa. E' stato certamente protagonista di un innovazione di prodotto che ha consentito alla sua impresa di divenire leader nel settore delle pompe elettriche. Come molti imprenditori può essere considerato un "self made man", infatti partendo da un piccolo laboratorio a conduzione familiare è riuscito a creare un'impresa di grande dimensione e presente (con i suoi prodotti) in numerosi paesi.
Il Dott. Pedrollo ha dimostrato, inoltre, delle qualità umane che sono in antitesi con lo stereotipo dell'imprenditore tipo e, certamente, questo gli fa onore. L'aspetto che più mi ha colpito rimane il coraggio e l'intraprendenza dimostrata durante l'avvio della sua attività; il suo metodo di porsi e di proporsi sul mercato è un esempio da imitare.