Il 30 settembre è stata lanciata la VI Open Call di REINFORCING che invita piccoli consorzi di almeno due entità in Europa (o paesi associati ad Horizon Europe) a presentare progetti di pratiche di innovazione responsabile. Tutti i dettagli e le indicazioni per l’adesione al bando si trovano a questi link qui e qui. Un webinar (in inglese) per guidare al processo di candidatura si è tenuto il 10 ottobre (qui per vedere la registrazione).
Il progetto Horizon Europe è coordinato dal 2023 per Fondazione Bassetti da Angela Simone, esperta di public engagement e metodi partecipativi. Le abbiamo rivolto alcune domande per approfondire la call e lo stato del progetto europeo.
Questa VI call chiama in causa direttamente le pratiche di innovazione responsabile. Che cosa significa specificatamente in questo particolare momento storico di grande trasformazione tecnologica e culturale?
La call arriva in un momento particolarmente delicato. L’Europa, e il mondo intero, ha affrontato e sta affrontando grandi sfide (pandemia, crisi climatica, transizioni energetiche e digitali, etc) in cui la tecnologia, e in generale l’innovazione, ha un ruolo importante nel fornire potenziali soluzioni. Soluzioni che, per poter essere tali fino in fondo, necessitano di essere disegnate e decise insieme a tutta la società. Nell’ottica di Fondazione Bassetti, devono essere quindi innovazioni “responsabili”. Inoltre, in questi mesi si sta disegnando il prossimo Programma Quadro di supporto alla Ricerca e all’Innovazione in Europa (Decimo Programma Quadro), in cui, anche per l’attuale situazione geopolitica, si parla sempre di più di competitività. Il che significa che le innovazioni responsabili, più allineate ai bisogni dei cittadini, e di cui i cittadini possano fidarsi (pensiamo al caso dell’AI), andrebbero viste non solo come una scelta “etica” da parte di coloro che si occupano di ricerca e innovazione, ma anche come una leva di competitività per realizzare pienamente una comunità europea che è molto di più, come dice Enrico Letta, di un mercato unico.
REINFORCING è un progetto partito nel 2023 con l’obiettivo di invitare le istituzioni di tutta Europa a esplorare e mettere a terra nuove modalità di fare ricerca e innovazione, più aperte e responsabili. Puoi fare un bilancio di questi primi due anni e mezzo?
È un impegno poderoso ma siamo molto contenti di come stia andando. A oggi abbiamo supportato finanziariamente quasi 40 istituzioni ed enti in diverse parti d’Europa, e a breve altre 24 organizzazioni partiranno con i loro progetti. Molte di queste organizzazioni, oltre ad aver svolto un importante lavoro nel proprio contesto, stanno anche ispirando altri “pari” nei loro territori, lavorando su policy a livello regionale e nazionale, e rendendo quindi sempre più “mainstream” il processo di Open and Responsible Research and Innovation (ORRI). Un risultato significativo soprattutto per Fondazione Bassetti che da più di 30 anni, in modo pionieristico, ha fatto dell’Innovazione Responsabile, la sua missione. Ora, anche grazie a REINFORCING e alle diverse attività svolte in altri progetti europei, possiamo affermare di essere un punto di riferimento in Europa sia per le pratiche di riflessione e azione, che nel coinvolgimento di cittadini e stakeholder. In definitiva, sia per REINFORCING che per la Fondazione, un bilancio molto positivo.
Chi sono gli enti o le istituzioni che hanno partecipato?
Abbiamo avuto grandi università e centri di ricerca, punto di riferimento per esempio in alcune nazioni dei Balcani, piccole aziende, ma anche fondazioni e attori della società civile come Fondazione Bassetti che supportano nelle loro azioni le organizzazioni che fanno R&I tutti i giorni. In diversi si affacciano a REINFORCING perché tutti possono avere un ruolo importante nella costruzione dei percorsi di ORRI.
Nella tua esperienza, quali sono le strategie e le attività più efficaci per radicare nei processi di innovazione un approccio responsabile?
Molto di quello che abbiamo sperimentato in altri progetti EU sul tema della Responsible Innovation si è dimostrato sicuramente utile ed efficace. Cito, ad esempio, il lavoro fatto in TRANSFORM per il design di policy regionali di innovazione grazie al coinvolgimento dei cittadini in processi deliberativi (citizen juries); o il processo di co-creation con i cittadini di Milano per soluzioni per il monitoraggio e l’informazione sulla qualità dell’aria. Ovviamente ci sono anche altre metodologie e approcci validi, tutte da adattare al contesto specifico.
Puoi dire qualcosa su come funziona l’hub centrale europeo per la ricerca e l’innovazione aperte e responsabili?
REINFORCING ha la grande ambizione di diventare un punto di riferimento europeo su questi temi e lo fa anche attraverso il suo sito che funziona da repository di risorse da iniziative passate da cui poter prendere ispirazione. E’ un collettore di esperienze che hanno funzionato ma anche un posto per condividere le difficoltà che si affrontano quando si mettono a terra percorsi di ORRI. La piattaforma nasce col progetto REINFORCING ma speriamo possa avere una sua esistenza anche una volta finito il progetto.