Perché questo Percorso
Questo Percorso, al suo esordio, intendeva raggruppare i riferimenti,
fatti in altre pagine del sito, all'opinione di Edoardo Boncinelli su alcuni degli
argomenti trattati. La tematica che ne risultava come dominante era quella del rapporto
tra gli scienziati e i politici. Nel corso del 2001 e
del 2002 questo tema è andato dispiegandosi entro altri Percorsi (ad esempio quello
dedicato a Enzensberger oppure quello sulle Biotecnologie) e, abbastanza di recente, ne
sono stati presi in esame i profili della comunicazione dei rischi legati alle
nuove tecnologie e della percezione pubblica di questi (v. i
riferimenti nel box qui a fianco).
(*) La selezione copre il periodo da marzo 2000 a gennaio 2002. In agosto 2002 Boncinelli è stato citato nella Rassegna stampa intitolata "Quale futuro per il pianeta? A chi credere?" (Agosto 2002 - GMB) |
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![]() Edoardo Boncinelli
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Di e su Rifkin si vedano anche:
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L'ntervista (a cura di MediaMente/Rai Educational: v. link nel box qui sopra) in cui Boncinelli si è soffermato sulla valutazione del rischio derivante dalle coltivazioni transgeniche. L'intervistatore mette a confronto l'opinione di Boncinelli con quella dell'economista Jeremy Rifkin sulla responsabilità dei governi nel permettere che vengano introdotti nell'ambiente alcuni organismi manipolati geneticamente (per l'opinione di Rifkin si veda, in "L'uomo architetto del futuro nel secolo biotech" [su www.repubblica.it], la risposta alla domanda dell'intervistatore «Cosa si intende per inquinamento genetico?»). Rifkin invita a frenare lo sviluppo nel campo del transgenico fino a che non verrà discussa, a livello politico, la questione di una valutazione scientifica dei rischi e delle responsabilità. Significativa è la riflessione di Boncinelli su questo punto: egli ritiene che la valutazione dei rischi è già stata fatta dagli scienziati, quelli veri, e aggiunge: «Il problema è che molte persone, che non sanno assolutamente nulla di questi argomenti, sono convinte che gli scienziati o sono stupidi o disonesti. In questo clima è ben difficile discutere. Si può discutere, ma se non veniamo creduti, o per meglio dire, se non vengono creduti quelli che si occupano di questo, la discussione viene troncata immediatamente». E' evidente che l'area problematica è quella del "rapporto tra la scienza e la gente" (che, in ultima analisi, è un problema di politica, perché riguarda il consenso), al quale sono state dedicate le News del 9 ottobre 2000.
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