Biotecnologie e Ingegneria genetica nodo.gif (891 byte)
down-right-sfondochiaro.gif (914 byte)Item: Genetica,
comunicazione scientifica,
percezione pubblica delle biotecnologie,
procedure e responsabilità

(Aggiornato il 17 novembre 2001 con "La fabbrica delle iperboli", di Edoardo Boncinelli ; ultimo aggiornamento: 7 e 8 gennaio 2002 right-sfondochiaro.gif (838 byte) vedi sotto)


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down-right-sfondochiaro.gif (914 byte)Renato Dulbecco, "Oltre i limiti della scienza"articolo.gif (899 byte), La Repubblica, 11 luglio 2001

«Nel comunicare scoperte scientifiche c'era nel passato la buona abitudine di divulgarle solo dopo che erano passate al vaglio di revisori competenti che le giudicavano sufficientemente provate per pubblicarle in una rivista scientifica. Adesso invece ci si rivolge direttamente ai media, si strombazza la grande scoperta, che poi cadrà nel nulla. Cosa ne penserà il pubblico? Che immagine ne trarrà sia della notizia che degli scienziati?
E infine, questo annuncio fa risorgere una domanda che viene sempre più posta in questi giorni: quali sono i limiti della scienza?»

Pietro Greco, su L'Unità dell'11 luglio, ha commentato l'annuncio della scienziata australiana. Dell'articolo di Greco (pubblicato nella Rassegna Stampa del Sito Web Italiano di Filosofia), ci pare utile evidenziare quanto segue.

«Pochi hanno notato che si tratta di un annuncio scientifico irrituale. Prodotto, direbbe un avvocato, senza lo straccio di una prova documentale.
(...)
Come si vede le reazioni sono le più diverse. Ma tutte molto forti. E, se ci è concesso, tutte un pochino precipitose. La signora Lacham Kaplen, infatti, ha creduto di dare un annuncio così importante a mezzo stampa. Senza seguire il normale iter della comunicazione scientifica. Cioè senza sottoporlo al vaglio di suoi colleghi esperti. Non è un problema di pura procedura. E' un problema di sostanza. Nessuno infatti ha la minima prova che quello che afferma la signora Lacham Kaplan, in assoluta buona fede s'intende, sia mai avvenuto.
(...)
Noi tutti, in qualche modo, stiamo discutendo vigorosamente sul nulla.»

Questo esperimento di fecondazione assistita, se preso in considerazione nell'ambito delle linee di riflessione sviluppate in questo sito, offre quindi spunti sotto i seguenti profili:
• le procedure della comunicazione scientifica
e quindi
• la percezione pubblica (nel senso di "public understanding") delle biotecnologie.
Rammentiamo che Renato Dulbecco, nel suo commento alla notizia (right-sfondochiaro.gif (838 byte)v. sopra), a differenza di Greco ha scelto di soffermarsi anche sul problema etico dei limiti della scienza, ma anche lui ha accennato alla questione delle procedure della comunicazione scientifica e dell'influenza che le notizie diffuse irritualmenre possono avere sulla pubblica opinione.


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