Biotecnologie e Ingegneria genetica 
Item: Genetica,
comunicazione scientifica,
percezione pubblica delle biotecnologie,
procedure e responsabilità
(Aggiornato il 17 novembre 2001
con "La fabbrica delle iperboli", di Edoardo Boncinelli ; ultimo aggiornamento: 7 e 8 gennaio 2002
vedi
sotto)
Clonazione: critiche
all'annuncio dell'Advanced Cell Technology del 25 novembre 2001
[7 gennaio 2002]
- Sabina Morandi, "Venditori
di cloni", Diario, 7 dicembre 2001, p. 24
[8 gennaio 2002]
«Uso «promozionale» delle comunicazioni scientifiche:
abitudine che i ricercatori che lavorano nel privato condividono con i «clonatori».
L'ultimo, in ordine di apparizione, è l'annuncio dato pochi giorni fa dalla Advanced Cell
Technology che ha, in questo modo, risollevato le sue quotazioni in Borsa. Che la
clonazione di un embrione umano fosse una «non notizia» lo hanno rilevato gli esperti
appena due giorni dopo. Come scrive l'autorevole Financial Times l'annuncio è
estremamente problematico proprio perché manca di significato scientifico.»
- Claudia Di Giorgio, "I dubbi
degli esperti «Ma non è un successo»", La Repubblica on-line, 25 novembre 2001
«L'annuncio è da choc: una delle più grandi aziende americane di biotecnologia, la
Advanced Cell Technology, diffonde un comunicato stampa in cui spiega di essere riuscita a
clonare un embrione umano. O meglio, per citare direttamente, di aver "riprogrammato
ad uno stato embrionale" una cellula umana adulta, da cui si sono sviluppate una
manciata di cellule embrionali.
(...) le prime reazioni dell'ambiente scientifico non sono concordi con tanto
clamore.
(...) Nel migliore dei casi, si tratta quindi di una ricerca estremamente preliminare, i
cui risultati non sono confrontabili con quelli ottenuti con altri mammiferi superiori (i
bovini clonati sono ormai centinaia). Perché quindi andarla a raccontare al mondo intero
come se si trattasse di un evento eccezionale?
Il motivo va forse cercato in ambiti diversi da quelli scientifici. Il settore delle
cellule staminali, sia embrionali che adulte, è uno dei più importanti dell'attuale
ricerca biomedica, da cui si aspettano novità rivoluzionarie per la pratica terapeutica,
e sul quale si stanno investendo cospicue quantità di capitale. Chiunque riesca a
collocarsi, a torto o a ragione, un passo più avanti degli altri si è quindi garantito
il favore delle Borse e l'interesse degli investitori. »
- Claudia Di Giorgio, Clonazione,
tra gli scienziati scoppiano le polemiche, La Repubblica on-line, 5 dicembre 2001
Dimissioni dal comitato editoriale della rivista su cui è stata
divulgata la ricerca della "Advanced Cell Technology".
Gearhart della Johns Hopkins: "Prove poco convincenti e incomplete"
Esperimento
choc: «Possibile far nascere figli senza seme maschile». Polemiche dopo
l'annuncio della scienziata australiana Orly Lacham-Kaplan.
- "Fare figli senza il padre.
Australia, una nuova frontiera della genetica"
, di Giovanni Maria Pace, La Repubblica, 11 luglio 2001
- "«È solo una prova sugli
animali non è certo che funzioni sull'uomo». Il professor Carlo Flamigni: la
rinuncia a una presenza maschile è solo immaginaria"
, di Giovanni Maria Pace, La
Repubblica, 11 luglio 2001
- "Il genetista
Dallapiccola: «Ci sono troppi rischi è un esperimento folle»"
di Stefania Di Lellis, La
Repubblica, 11 luglio 2001
- "La fabbrica delle
iperboli"
, di
Edoardo Boncinelli, Corriere della Sera, 11 luglio 2001 [17 novembre
2001]
Renato Dulbecco, "Oltre i limiti della scienza"
, La Repubblica, 11 luglio
2001
«Nel comunicare scoperte scientifiche c'era nel passato la buona
abitudine di divulgarle solo dopo che erano passate al vaglio di revisori competenti che
le giudicavano sufficientemente provate per pubblicarle in una rivista scientifica. Adesso
invece ci si rivolge direttamente ai media, si strombazza la grande scoperta, che poi
cadrà nel nulla. Cosa ne penserà il pubblico? Che immagine ne trarrà
sia della notizia che degli scienziati?
E infine, questo annuncio fa risorgere una domanda che viene sempre più posta in questi
giorni: quali sono i limiti della scienza?»
Pietro Greco, su L'Unità dell'11 luglio, ha commentato l'annuncio della scienziata
australiana. Dell'articolo
di Greco (pubblicato nella Rassegna Stampa del Sito Web Italiano di
Filosofia), ci pare utile evidenziare quanto segue.
«Pochi hanno notato che si tratta di un annuncio scientifico irrituale.
Prodotto, direbbe un avvocato, senza lo straccio di una prova documentale.
(...)
Come si vede le reazioni sono le più diverse. Ma tutte molto forti. E, se ci è concesso,
tutte un pochino precipitose. La signora Lacham Kaplen, infatti, ha creduto di dare un
annuncio così importante a mezzo stampa. Senza seguire il
normale iter della comunicazione scientifica. Cioè senza sottoporlo al vaglio di
suoi colleghi esperti. Non è un problema di pura procedura. E' un
problema di sostanza. Nessuno infatti ha la minima prova che quello che
afferma la signora Lacham Kaplan, in assoluta buona fede s'intende, sia mai avvenuto.
(...)
Noi tutti, in qualche modo, stiamo discutendo vigorosamente sul nulla.»
Questo esperimento di fecondazione assistita, se preso in considerazione nell'ambito
delle linee di riflessione sviluppate in questo sito, offre quindi spunti sotto i seguenti
profili:
le procedure della comunicazione scientifica
e quindi
la percezione pubblica (nel senso di "public
understanding") delle biotecnologie.
Rammentiamo che Renato Dulbecco, nel suo commento alla notizia (
v.
sopra), a differenza di Greco ha scelto di soffermarsi anche sul problema etico dei limiti
della scienza, ma anche lui ha accennato alla questione delle procedure
della comunicazione scientifica e dell'influenza che le notizie diffuse irritualmenre
possono avere sulla pubblica opinione.
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