Il futuro tra incertezza e responsabilità
di Giuseppe O. Longo [1], Redazione FGB [2], 18 Novembre 2008
Riceviamo dal Prof. Giuseppe O. Longo [3] il testo dell'intervento [4] che presentò nell'Ottobre 2000 al convegno "Il futuro: previsione, pronostico e profezia" (Ecco un estratto [5] di quella che, allora, era la pagina d'ingresso al sito).
Si tratta di una lunga riflessione in cui risaltano molti capisaldi della sua visione del progresso, alcuni dei quali sono richiamati [6] nel percorso qui svolto di recente nell'ambito dell'iniziativa denominata "Collaborate [7]".
In particolare si nota che, nei confronti del progresso scientifico, Longo ha un'opinione affine a quella di Bill Joy [8]. Egli affronta il problema dell'angoscia che chiama "trapasso dalla contingenza all'irreversibilità":
«i calcoli, le previsioni e le simulazioni che sostengono il finalismo cosciente possono illuminare gli scenari del futuro solo per un breve tratto di tempo, mentre gli effetti delle decisioni possono essere durevoli e irreversibili. Impadronendoci dei meccanismi di decisione, insomma, possiamo trasformare le contingenze più miopi e improvvisate in destini storici dalle conseguenze incalcolabili e irrimediabili.».
Citando Hans Jonas, Longo parla del progressivo emergere di una nuova etica volta alla salvaguardia, alla conservazione e alla prevenzione:
«un'etica della responsabilità contrapposta al trionfalismo tecnologico del progresso e dell'incremento illimitato di ogni variabile».E' l'incremento illimitato delle variabili ciò che rende vana la fiducia nella possibilità di prevedere. In ciò, Longo è molto più vicino a Raymond Kurzweil [9] che a Bill Joy (è proprio l'atteggiamento positivo di Joy nei confronti della previsione che è stato oggetto di critiche). Comunque, anche se i percorsi argomentativi sono differenti, la loro conclusione è la stessa: riguardo allo sviluppo della tecno-scienza è bene adottare un atteggiamento cauto e riflessivo. Longo scrive:
«l'alternativa da opporre all'utopia è la moderazione suggerita dalla responsabilità, aurea via di mezzo tra la fiducia illimitata e la disperazione senza futuro
[...]
Non ci sono consigli da dare o da chiedere, se non forse, l'adozione di un atteggiamento più cauto, attento alla molteplicità, alla delicatezza e al silenzio. Ma quanti se la sentono oggi di tacere nel frastuono del mercato e nel rimbombo della pubblicità?»
Vedi anche:
Il testo dell'intervento di Longo: "Il futuro tra incertezza e responsabilità [10]"
Nota:
Giuseppe O. Longo, ordinario di teoria dell'informazione all'Università di Trieste, ha dato un rilevante contributo a questo sito, nel Febbraio 2003, con il Seminario in forma di Forum on line intitolato "Progresso e responsabilità: il passaggio dalla scienza alla tecnologia [11]". E' qui citato in modo ricorrente, perché il modo in cui tratta, in ottica epistemologica, la tematica del progresso tecnologico e del nuovo rapporto fra uomo e macchina è paradigmatico di un possibile approccio al tema di base della Fondazione Bassetti, che è quello della responsabilità nell'innovazione.
Pale Blue Dot
Earth (the dot in the middle) as seen from 3.7 billion miles away by the Voyager 1 spacecraft, on 6/6/1990
[... continua [12]...]
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- 3] /it/pagine/2008/01/giuseppe_o_longo.html
- 4] /it/pagine/2008/02/il_futuro_tra_incertezza_e_res.html
- 5] /it/pagine/2008/11/una_famosa_frase_di_umberto_ga.html
- 6] /it/itframeset.php?content=http://www.fondazionebassetti.org/06/collaborate/000293.htm
- 7] /it/pagine/2008/06/collaborate.html
- 8] /it/itframeset.php?content=http://www.fondazionebassetti.org/06/collaborate/000289.htm
- 9] /it/itframeset.php?content=http://www.fondazionebassetti.org/06/collaborate/000289.htm#kurzweil
- 10] /it/pagine/2008/02/il_futuro_tra_incertezza_e_res.html
- 11] /it/pagine/2008/02/progresso_e_responsabilita.html
- 12] /it/pagine/2008/06/pale_blue_dot.html