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Piero Bassetti, servono regole per gestire il rischio

di Vittorio Bertolini [1], 20 Maggio 2003

' (ANSA) - LONDRA, 15 MAG - La società moderna è priva di regole per la gestione del rischio: serve una struttura che consenta l'individuazione dei diversi ruoli di responsabilità. E' il messaggio lanciato ieri sera dal presidente della Fondazione Giannino Bassetti, Piero Bassetti, intervenuto a Londra su questo tema con una lezione alla London School of Economics (Lse) dal titolo Innovazione, Rischio Sociale e Responsabilità Politica. "La nostra civiltà è costruita sul rischio - ha osservato Bassetti -. Dobbiamo prendere consapevolezza di come si gestisce il rischio sociale". I rischi sociali possono essere molteplici: dal terrorismo alla nanotecnologia, al cibo transgenico (Ogm). Ma il problema, ha sottolineato, "non è come ridurre il rischio. Il problema è come gestirlo". Per il presidente della fondazione, infatti, "c'è una mancanza del controllo del rischio perché le predisposizioni per rendere la responsabilità chiara non ci sono. Il problema - ha aggiunto - è creare una struttura che consenta l'individuazione dei diversi ruoli di responsabilità. Un problema, questo, che nasce quando "c'è una discrasia tra il rischio oggettivo nel quale la gente viene messa e lo scarico di responsabilità, cioé quando non c'è nessuno che si assume la responsabilità". Serve dunque, secondo Bassetti, "una struttura che consenta l'individuazione dei diversi ruoli di responsabilità". Per questo, è importante stabilire il metodo. "Il problema non è di stabilire chi risponde - ha infatti spiegato - ma di fissare delle regole che rendano chiaro chi si candida a rispondere". La giustizia, come dicevano i romani, "non è degli uomini, ma il processo giusto sì". Ciò significa che "non si può dire dov'é la giustizia, si può dire invece che, con una procedura propria, le probabilità di avvicinarsi a una situazione che in termini astratti si chiamerebbe giusta sono molto maggiori", ha concluso Bassetti. (ANSA)'.
La conferenza del dr. Bassetti alla London School Economics, il cui testo è leggibile alla pagina 10 degli Argomenti [2], è stata commentata su Il Sole 24 Ore del 15 aprile nell'articolo "Rischio-innovazione. Chi ne risponde" [3] a firma Cristina Miglio.
'L'innovazione, quella vera, non è né una scoperta né una novità, ma l'agente di un cambiamento in qualche modo imprevedibile. E la sua imprevedibilità implica inevitabilmente un rischio sociale. Ma a chi tocca la responsabilità di valutarlo?'
Per Bassetti l'11 settembre (è già di per sé significativo che la sola enunciazione del giorno, come il "venerdì nero" o l'"8 settembre", sia sufficiente a identificare un avvenimento abbastanza complesso) è paradigmatico di come il terrorismo si presenti come un 'agente di cambiamento imprevedibile'.
'Questo tragico avvenimento è stato infatti una vera e propria innovazione, tale da far riconsiderare l'intero quadro del rischio sociale connesso alla vulnerabilità di edifici come le Due Torri. Insomma, quel che è successo ha - per Bassetti - cambiato il quadro delle responsabilità, spostandole da un soggetto di mercato (le società assicuratrici) a un soggetto istituzionale (il Governo)'.
La conferenza è stata segnalata [4] anche dall'agenzia on line News Italia Press.

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  1. 1] /schedabiografica/Vittorio Bertolini
  2. 2] http://www.fondazionebassetti.org/02/argomenti-doc.htm
  3. 3] http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/030515a.htm
  4. 4] http://www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=268&info=53992
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