Tout se tient blog

Blog di Tout se tient (ovvero: il blog SPERIMENTALE di Gian Maria Borrello & C.)

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domenica, marzo 21, 2004

 Come in uno specchio

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«Che cosa fosse l'occidente, noi lo stavamo sempre più dimenticando, e poi, chi se ne fregava?, tutt'al più qualcosa da cui prendere le distanze per un viaggio tibetano quando i pensieri terzomondisti ebbero lasciato la testa troppo pesante. Poi abbiamo cominciato a ricordarcene, un pezzo alla volta, come in uno specchio. Nello specchio delle teocrazie modernissime e gremite, a cominciare dall'Iran. Nello specchio delle donne costrette dentro veli e sudari. Ma anche nello specchio dei morti di fame e di malattie, che ci rimandano il nostro profilo obeso.»

(Adriano Sofri, La Repubblica, 17 marzo 2004, p.15)
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lunedì, marzo 15, 2004

 L'ultimo thread

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Dato che il sistema di gestione di questo Blog non consente di configurare l'ordine cronologico dei post invertendolo, ho pensato che, per rendere più chiaro il senso degli ultimi item, sia opportuno mostrare l'itinerario che li collega tra loro a partire dal primo.

Sono partito da una citazione della versione teatrale di "La coscienza di Zeno" che, in questo periodo, viene rappresentata in Italia: Avevo ascoltato, per caso, il brano citato nel post, recitato da Massimo Dapporto, in una trasmissione radiofonica e ho subito pensato che era denso di possibili connessioni in riferimento ad alcuni argomenti che seguo più o meno quotidianamente (sono poi andato a vedere l'opera a teatro).

Le parole che ho evidenziato in grassetto in quel post e nei successivi sono, nelle mie intenzioni, chiavi di lettura dei post successivi; il filo conduttore principale (ma non il solo) è infatti rappresentato dal termine "ordigni" e un ulteriore spunto mi è venuto dalla lettura del libro "Bioterrorismo", di Adriana Bazzi:
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domenica, marzo 14, 2004

 Bioterrorismo e rischio biologico

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Dopo l'11 settembre di "rischio biologico" si è iniziato a parlare non più soltanto in senso giuridico (normative UE di inizio anni '90; Decreto legislativo n. 626/1994) , ma anche (e direi soprattutto) con riferimento al bioterrorismo.
Si vedano, ad esempio: Poi è venuta la SARS...
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venerdì, marzo 12, 2004

 Bioterrorismo

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"New York teme il Grande attacco": articolo su La Repubblica del 16 febbraio 2004.

Focus sul bioterrorismo, nel sito del Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità, trovo citato un articolo del New York Times che descrive lo stato di allerta delle grandi città americane.

Pagina sul bioterrorismo nel sito della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica.



(Poliziotti di pattuglia con in cani per le strade di New York)

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giovedì, marzo 11, 2004

 Kit di sopravvivenza

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Dal libro: "Bioterrorismo", di Adriana Bazzi (Laterza, 2002).

«Un kit con una maschera antigas, un telo, una polvere decontaminante e una siringa automatica per autoiniezione piena di atropina, una sostanza capace di bloccare gli effetti tossici dei gas nervini: così era stata attrezzata la popolazione di Tel Aviv in previsione di un attacco con gas letali da parte di Saddam Hussein durante la Guerra del Golfo.
Per la prima volta i civili sono stati equipaggiati con strumenti di solito utilizzati dal personale militare.»
(p. 68)
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martedì, marzo 09, 2004

 Esperimenti

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«Nel corso degli anni, mentre i governi discutono di trattati e i ricercatori continuano gli esperimenti, si fa strada, sia nel mondo medico, sia nell'opinione pubblica, la consapevolezza che il pericolo nucleare può derivare non soltanto dall'uso di armi in caso di guerra, ma anche dagli stessi esperimenti condotti, in tempo di pace, per mettere a punto queste armi. Parallelamente le ricerche scientifiche dimostrano che anche l'esposizione a basse dosi di radiazione possono essere pericolose per la salute.
Già nel marzo del 1954 il fall-out radioattivo, successivo al test di esplosione della bomba americana all'idrogeno nell'atollo di Bikini, provocò danni da radiazione all'equipaggio di un peschereccio, il Lucky Dragon, che al momento dell'esplosione si trovava a una distanza di 136 chilometri, uccidendo un membro dell'equipaggio. Da allora i dati scientifici sulle conseguenze degli esperimenti atomici si sono andati accumulando.»
(dal libro: "Bioterrorismo", di Adriana Bazzi, Laterza, 2002, p. 96)

"The twenty-three crew-members of the fishing boat Lucky Dragon" (in www.nukes.org)

"The Lucky Dragon. Unlucky fishing boat became a symbol of Japanese nuclear dread" (in CNN.com)



Il test nucleare di cui al brano era denominato "Bravo".

«L'uranio impoverito è stato oggetto di esperimenti militari, qualche volta illegali, che hanno coinvolto la popolazione civile, come è accaduto sulla piccola isola di Vieques, al largo di Portorico. Il 5 febbraio 1999, in previsione della partecipazione alla guerra del Kosovo, due jet dell'US Navy, la marina americana, hanno sparato 263 munizioni all'uranio impoverito nella zona di North Convoy, nell'Est dell'isola. Secondo il Comitato per lo sviluppo di Vieques, il tasso di tumori nella popolazione risulta 27 volte più elevato sull'isola che a Portorico.»
(dal libro: "Bioterrorismo", di Adriana Bazzi, Laterza, 2002, p. 119)



(L'isola di Vieques)



(Mappa della Marina che mostra le aree interdette ai civili durante i bombardamenti)

"History of the Navy in Vieques (1999-2000)": una raccolta di documenti riguardanti l'uso dell'uranio impoverito da parte della Marina americana in Vieques.
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martedì, marzo 09, 2004

 Ordigni

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Immagine tratta da "atomicarchive.com (Explore the History, Science, and Consequences of the Atomic Bomb)": il test nucleare a Johnston Island, il 18 ottobre 1962.
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martedì, marzo 09, 2004

 Terrorismo nucleare

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«Ecco lo scenario iniziale: una bomba atomica di 150 chilotoni (il chilotone è un'unità di misura che indica l'energia sviluppata dall'esplosione di 1.000 tonnellate di tritolo o trinitrotoluene) scoppia nel centro di Manhattan, ai piedi dell'Empire State Building. E' mezzogiorno di una limpida giornata di primavera, con una brezza che spira verso est e una visibilità che arriva a 16 chilometri.»
(dal libro: "Bioterrorismo", di Adriana Bazzi, Laterza, 2002, p. 86)

La simulazione dell'attacco terroristico è pubblicata nel sito www.atomicarchive.com.
La simulazione era on line da molti anni e, dopo l'11 settembre, era stata rimossa per rispetto nei confronti delle vittime del Word Trade Center. Ora è stata messa nuovamente a disposizione del pubblico perché, come dichiarato dagli autori: «Due to numerous requests, we have again made the example available for viewing. Please know that we intend no disrespect, and we welcome any comments or inquiries you may have. Atomic Archive is a website designed to educate and to make you think. Again, please accept our heartfelt prayers.»

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martedì, marzo 09, 2004

 Ordigni

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Dal libro: "Bioterrorismo", di Adriana Bazzi (Laterza, 2002).

«Sganciate dai bombardieri B-52, ognuna di queste bombe contiene 202 bombe più piccole chiamate Blu9, che a loro volta liberano piccoli ordigni. In totale arrivano a terra 6.060 dispositivi, capaci di ricoprire un intero campo di calcio. Il 10-30 per cento di essi non esplode subito, ma esploderà in tempi successivi (...)
Poi a un certo punto le mine scoppiano, uccidendo e privando uomini, donne e bambini di gambe e braccia: ogni giorno 25 afgani sono colpiti da mine, la metà muore perché non ha accesso a strutture sanitarie in grado di prestare cure adeguate. Alla fine del 2001, in Afghanistan oltre due milioni di adulti, per il 70 per cento civili, su una popolazione di circa 20 milioni di persone, erano gravemente handicappati e 400.000 bambini vivevano senza arti inferiori. I mutilati non possono sperare in una protesi tecnologica di quelle che si usano in Occidente, ma sono già fortunati se riescono a procurarsi un arto costruito con residuati bellici.
Alcune organizzazioni internazionali assistono persone vittime delle mine ed esiste anche un trattato per la messa al bando di questi ordigni, che prevede l'esclusione dell'uso delle mine in ogni circostanza e che finora è stato sottoscritto da 142 Stati. Persino il premio Nobel per la pace del 1997 è stato assegnato alla "Campagna internazionale contro le mine" e alla sua coordinatrice Jody Williams.
Attualmente è in atto un'opera di sminamento in alcune zone del mondo, ma i costi sono elevatissimi: se per mettere una mina si spendono circa 3 euro, per disinnescarla ne occorrono 300. Non solo, ma le tecniche di sminamento sono ferme al 1940, mentre le tecnologie usate dai produttori di mine, che si trovano anche in Italia, sono aggiornate al 1980.
Oggi in Kosovo ci sono almeno 35.000 piccole bombe inesplose che uccidono una persona alla settimana.»
(pp. 83-84)
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lunedì, marzo 08, 2004

 Ordigni

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Dal libro: "Bioterrorismo", di Adriana Bazzi (Laterza, 2002).

«Il napalm è stato usato per costruire bombe incendiarie, mine e combustibile per lanciafiamme. Questi ultimi diventano molto più potenti con il napalm: la benzina infatti è instabile e volatile, brucia rapidamente e permette alle fiamme di arrivare fino a tre metri; il napalm arriva invece a 300 metri. Lanciafiamme soprattutto, ma anche bombe incendiarie furono usate a partire dalla seconda guerra mondiale: un ordigno di questo tipo, liberato da un aereo a bassa quota, è capace di produrre danni su un'area di quasi 2.500 metri quadrati, incendiando tutto quello che si trova sulla sua strada, esseri umani compresi.»
(p. 80)

«Oggi Kim Phuc si è costruita una nuova vita in Canada con il marito e due figli. Una vita più o meno normale, ma Kim porta ancora sulla pelle le cicatrici fisiche della guerra. E' lei quella bambina di nove anni che corre nuda piangendo, inseguita dal fuoco del napalm, che le brucia la carne a più di 1.000 gradi, verso l'obiettivo di una macchina fotografica. La sua fotografia, uno dei simboli della guerra del Vietnam, ha fatto il giro del mondo e ha segnato, insieme alle cicatrici, la sua vita. La storia di Kim è raccontata nel libro intitolato Girl in the picture, scritto da Denise Chong (Viking, New York, 2000).
E' l'8 giugno del 1972, a Trang Bang, 30 miglia a nord di Saigon. Kim e la sua famiglia si trovano nel tempio del villaggio, quando comincia il raid aereo. I soldati di guardia ordinano di fuggire e Kim scappa, uno o due passi dietro i suoi fratelli sentendo cadere le bombe alle sue spalle. L'impatto è così forte che la fa cadere. E' soltanto quando il fuoco l'avvolge che la paura ha il sopravvento e lei, senza rendersene conto, riprende a correre, strappandosi di dosso i vestiti incendiati. Un soldato le spruzza acqua addosso, poi Kim perde conoscenza. Soltanto dopo l'uomo capisce che l'acqua non aveva fatto altro che alimentare l'effetto del napalm. Non sarebbe sopravvissuta se Nick Ut, il fotografo che le aveva scattato la fotografia, non l'avesse accompagnata in un ospedale, prima di correre a sviluppare il suo rullino.»
(p. 78)



La fotografia, Premio Pulitzer 1973, è tratta da www.nandotimes.com/nt/images/century/photos/century0256.html

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mercoledì, marzo 03, 2004

 Ordigni: sotto la legge del "possessore del maggior numero di ordigni" (da "La coscienza di Zeno")

--- posted by Gian Maria Borrello ---

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Massimo Dapporto in scena«Forse... la malattia che mi procurava quei misteriosi dolori è semplicemente vita.
Non è una malattia da poco. Tanto è vero che è sempre mortale. E' quasi inguaribile: progredire è un'illusione. A volte penso che dovremmo concentrarci sulle trasformazioni del nostro organismo, inventare innovazioni utili al progresso dei nostri corpi. Come certi animali: la talpa. La talpa s'interrò e tutto il suo corpo si conformò al suo bisogno. Il cavallo s'ingrandì ed aumentò il suo piede. L'uomo invece... l'uomo inventa solo cose fuori dal suo corpo... fuori... fuori... fuori. Ordigni. Un tempo erano ordigni utili, prolungamenti del braccio dal quale ricevevano tutta la forza. Oggi non hanno più nessuna relazione con l'arto. La malattia... con l'abbandono delle leggi di natura... non esiste più la selezione naturale.
E si profila il pericolo di venir sopraffatti dal possessore del maggior numero di ordigni. Forse attraverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi di questa guerra che adesso si combatte non bastassero più, un uomo, fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.»

"La coscienza di Zeno", Massimo Dapporto interpreta Italo Svevo.
Ritratto di un personaggio abulico, inetto e ipocondriaco alle prese con la sconcertante originalità della vita
Italo Svevo«Qualunque sforzo di darci la salute è vano. Questa non può appartenere che alla bestia che conosce un solo progresso, quello del proprio organismo. Allorché la rondinella comprese che per essa non c'era altra possibile vita fuori dell'emigrazione, essa ingrossò il muscolo che muove le sue ali e che divenne la parte più considerevole del suo organismo. La talpa s'interrò e tutto il suo corpo si conformò al suo bisogno. Il cavallo s'ingrandì e trasformò il suo piede. Di alcuni animali non sappiamo il progresso, ma ci sarà stato e non avrà mai leso la loro salute.
Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e ammalati.
Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.»

Il testo di Svevo nella biblioteca di Liber Liber (Liber Liber promuove il progetto Manuzio, biblioteca telematica ad accesso gratuito)
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