05.12.05

Il Gruppo Artemide - rassegna stampa

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Il Gruppo Artemide, fondato da Ernesto Gismondi e Sergio Mazza nel 1959, oggi opera attraverso 16 società controllate e partecipate e 35 distributori esclusivi in tutto il mondo.
Attraverso gruppi di lavoro differenziati, che operano a monte e a valle di tutto il processo progettuale, la ricerca scientifica del Gruppo Artemide vuole garantire che la luce sia compagna dell'uomo, come fonte di piacere fisico e di benessere psichico.
Questa finalità è riassunta nel messaggio The Human Light.
The Human Light è la luce intelligente, che sa di doversi porre in rapporto con le persone, accompagnandole nelle loro attività quotidiane, all'interno di ogni specifico contesto di vita.

La rassegna stampa qui proposta, che raccoglie alcuni recenti articoli su Ernesto Gismondi e Artemide SpA, vuole guidare il lettore ad un progressivo avvicinamento alle scelte imprenditoriali di un grande successo Made in Italy. (Per leggere gli articoli, clicca sui titoli)


Fondi a caccia del made in Italy

Il Sole 24 ore
3 febbraio 2005
Fondi a caccia del made in Italy
Le società di private equity stanno facendo incetta di imprese del lusso. Artemide cederà una quota prima della borsa
di Carlo Festa


Apro a un fondo di investimento

Il Sole 24ore
16 aprile 2005
"Apro a un fondo di investimento"
Gismondi: "Diponibile a cedere il 30% per andare verso la Borsa"
di Carlo Festa

Mi illumino di idee
L'Epresso
4 agosto 2005
Mi illumino di idee
Dagli ambienti domestici ai grandi progetti architettonici. Storia di un successo italiano
di J. Caracciolo Falck

Stringiamo i denti e puntiamo su Shanghai
La Repubblica - Supplemento Affari e Finanza
24 gennaio 2005
"Stringiamo i denti e puntiamo su Shanghai"
Ernesto Gismondi, Presidente di Artemide, spiega le strategie per resistere all'ondata che viene da Est: "Iniziamo a produrre in casa loro"
di R.T.


La Cina non fa ombra alle strategie di Artemide

La Repubblica - Supplemento Affari e Finanza
10 ottobre 2005
La Cina non fa ombra alle strategie di Artemide
di Irene Maria Scalise


by Valentina Porcellana on 05.12.05 at 19:59 | Permalink |

Commenti dei lettori -- Comments from the readers

by Stefano Franceschetti on 05.12.05 at 22:27

In merito a questi due incontri tenutesi presso l'università, ritengo interessante sottolineare, oltre all'apparato teorico messo a nostra disposizione, come il carattere psicologico dello studio sia fondamentale per cercare di dare delle risposte in merito ai processi di innovazione.

Partirei con delle considerazioni "oggettive" che sono emerse dagli interventi:

Entrambi svolgono un qualcosa che a loro piace, che quindi gli fa stare bene con se stessi, ma soprattutto che fa stare bene gli altri, e di questo ne sono consapevoli.

L'innovazione può derivare da un qualcosa di casuale, ma generalmente è il frutto di un processo più o meno complesso di ricerca. E' chiaro che fare lampade che rispondano a certe esigenze richiede un apparato di ricerca e sviluppo considerevole. Mentre produrre maglioni può essere visto come un qualcosa di meno "scientifico", ma richiede alla base un processo di ricerca e continuo perfezionamento per trovare nuove soluzioni.

Il fare business to consumer obbliga l'avere uno sguardo attento al consumatore, ai suoi bisogni, al suo soddisfacimento. Emerge che entrambi gli imprenditori possiedono un qualcosa in più rispetto ad altri che gli ha permesso di instaurare un rapporto particolare con i loro clienti.

E' in merito a questo che ritengo lo studio potrebbe essere approfondito: la capacità degli imprenditori di instaurare un rapporto particolare con i consumatori, un rapporto che permette di capirli e soddisfarli!!
Per fare ciò, oggi, il mondo mette a disposizione tantissimi strumenti, strumenti che Gismondi ha dimostrato di saper sfruttare costruendo team di progetto tali da avere quelle competenze diversificate in grado di riuscire a studiare i problemi sotto diversi punti di vista...medici e professionisti vari.
Ecco che l'abilità di instaurare questo rapporto con i consumatori è sicuramente formata dalla capacità di utilizzare gli strumenti adatti di ricerca per la comprensione di tutti quei bisogni (espliciti e latenti) che il consumatore richiede inconsciamente di essere soddisfatti.
A ciò l'interdisciplinareità, la diversificazione delle competenze aiutano a gestire le situazioni (in questo caso il processo di innovazione) nel miglior modo possibile. Un'interdisciplinareità che, ritengo, neccesiterebbe anche quella corporate governance di cui l'indipendenza del controllo è il suo caposaldo.

Ora senza dilungarmi troppo in un'improvvisata dialettica, sono estremamente convinto che l'unione di competenze diversificate è la chiave per il successo e capire il carattere psicologico dei consumatori è essenziale per creare questo rapporto.

Spero di essermi spiegato in modo soddisfacente e di non essere stato troppo prolisso.


by Francesco Grigoli on 23.12.05 at 19:39

Da questo incontro traspare la formazione ingegneristica dell'imprenditore che, partendo dagli aerei e dai missili, devia poi la propria attività verso il settore luce. Ribadisce più volte come l'innovazione sia l'arma più efficace per combattere i concorrenti e come si possa istituzionalizzare (in Artemide l'innovazione di processo produttivo).
Lo spirito imprenditoriale è visibile già durante gli anni universitari, quando Gismondi fonda Artemide.
E' interessante notare come venga affrontato il "problema Cina"; subito vengono intraviste opportunità di guadagno dove la maggior parte degli imprenditori vede rischi. Viene infatti creato un ufficio commerciale per vendere alla popolazione cinese benestante, mentre solo la produzione di alcuni componenti viene esternalizzata.
E' ancora innovativo quando amplia le applicazioni dei prodotti Artemide creando il "sistema luce" e quindi studiando le possibili situazioni di illuminazione che si possono creare in un dato ambiente.


by Barbara Ottonelli on 08.01.06 at 20:28

Un elemento di questa testimonianza che mi ha particolarmente interessato è il prodotto in sé; credo che Artemide abbia cambiato soprattutto in modo di concepire il prodotto "luce" dei consumatori.
L'intento dell'Azienda è quello di modificare l'approccio del consumatore nei confronti della luce e del suo utilizzo all'interno della propria casa attraverso un cambiamento dell'attitudine verso la luce: da mera commodity ad elemento imprescindibile d'arredamento; da noiosa, semplicemente funzionale, di scarso interesse, a luce e quindi bellezza, emozione, interesse, benessere e design.
Inoltre c'è una sorta di cambiamento del processo d'acquisto: si vuole guidare il consumatore nella scelta dell'effetto luce più adatto ai differenti ambienti della propria casa.
Interessante è anche la strategia d'approccio al "fenomeno Cina"; trovo giusto affrontare un "grosso gigante" con cui è difficile confrontarsi e andare "a combattere" direttamente in Cina, evitando però di produrre in Cina per gli altri mercati, difendendo così il Made in Italy.


by simone padrin on 16.01.06 at 12:25

dalle lampade alla cura della luce... si tratta di creatività in senso estetico e innovazione tecnologica assieme. E' un processo evolutivo dove l'esperienza di Artemide ha permesso di comprendere il tema della lampada e della luce di riflesso.
Gismondi osserva come oggigiorno l'innovazione sia procedura complessa ed articolata, strategicamente importante perchè cambia la storia, purtroppo gestita secondo modalità che vanno al di la della responsabilità politica e sociale (R>C). La sua figura si dissocia da questo filone dove l'impresa e quindi l'imprenditore si muove solo per fini personali. Gismondi crea un'azienda che non può ignorare la responsabilità sociale, in prima linea nei confronti dei collaboratori e successivamente del sistema. Creare valore e non distruggere.
Per crescere ed essre qualcuno è necessario da una parte innovare: proporre pdt con qualcosa in più o, "non solo lavoro, ma passione e vita - la più grande passione è inventare qualcosa ed esserne protagonisti".
Innovazione in azienda come ragionamento di LT. grazie al reparto R&D, i sognatori appunto, che pensano e argomentano con hp grandi, che non sono applicazione di ciò che Gismondi possiede. Il vantaggio è al lungimiranza, lo svantaggio consiste nel dove partire. Sta quindi nel MT l'innovazione, il difficile! Guardare il mercato, orientarsi, capire cosa fare e in che direzione muoversi.
Elemento differenziale di Gismondi rispetto la concorrenza risulta essere LA QUALITA' DEL SISTEMA: dalle lampade al sistema luce. La personalizzazione intesa come luce da semplice commodity a componente di arredamento e espressione del carattere, ma non solo, anche condizione di vita del consumatore in termini qualità migliore è il vero differenziale dell'azienda. Non vendono solo prodotto per illuminare bensì un prodotto che condiziona la vita del consumatore, ne influenza l'umore, è un care per vista, dell'aria, del suono...
Artemide progetta il sistema di illuminazione e fornisce il prodotto ritenuto come più idoneo. Questa componente risulta essere la vera differenza!


by francesca caccia on 16.01.06 at 12:41

Ciò che mi ha colpito nella testimonianza di Ernesto Gismondi è la sua capacità di "combattere" la concorrenza cinese,sfruttando l'alta qualità e cercando di innovare,con l'obiettivo di creare nuovi prodotti con un design Made in Italy che li distingua da altri paesi..
A mio parere la testimonianza di Gismondi è un ottimo esempio di innovazione,basta osservare le lampade progettate,ogni lampada è innovazione,creatività e design.


by Laura Giamberini on 17.01.06 at 15:30

Il dott. Gismondi ha introdotto la sua testimonianza sottolineando come l'esperienza di Artemide sia rappresentativa dell'innovazione complessa e articolata che permette di cambiare la storia. Questo infatti significa che tutte le imprese per potersi sviluppare e per poter perdurare nel tempo devono innovare. Per esempio il Dott. Gismondi ha anche messo in evidenza come proprio la grande innovatività dei prodotti di Artemide abbia permesso all'azienda di affrontare il "fenomeno Cina" come mercato nel quale poter vendere e non solo come minaccia. Diceva infatti: "non si produce in Cina, ma per i cinesi.." e questo si è potuto verificare perchè l'innovazione delle lampade e del sistema luce di Artemide sono caratterizzate da alta qualità, creatività e design che le rendono uniche ed inimitabili..persino dai cinesi..