Segnalazioni nel sito della Fondazione Bassetti

"Manifesti Futuristi" di Pierluigi Albini

Aggiornato il 16 settembre 2003

Manifesti Futuristi - Scienza, Macchine, NaturaPierluigi Albini è autore di un saggio sul Futurismo.

Diffuso gratuitamente nella Rete, in forma di e-book, dalla Biblioteca digitale di Massimo Boccuzzi, il libro, di un centinaio di pagine, vede nel Futurismo un movimento artistico divenuto espressione di importanti cambiamenti sociali: «essenzialmente intuitivo ha compreso la spiritualità della Macchina, somma e sintesi di tutta la natura conosciuta».

Ad accogliere il lettore due significative citazioni:
«La macchina ha arricchito la nostra vita,
la macchina ha moltiplicato la nostra esistenza,
la macchina ha distrutto le distanze,
la macchina ha aumentato il nostro tenore di vita.»
(Fedele Azari, "Per una società di Protezione delle Macchine. Manifesto Futurista", 1927)
«Il gioco della vita e dell'evoluzione vede tre partecipanti
seduti allo stesso tavolo: esseri umani, natura e macchine.
Io sto decisamente dalla parte della natura, ma ho il sospetto
che quest'ultima stia dalla parte delle macchine.»
(George D. Dyson, "L'evoluzione delle macchine", 1997)
Il Futurismo, afferma Albini, è «emblematico della storia della cultura italiana nel Novecento, specialmente se ci si pone il problema del rapporto tra tale cultura e la scienza/tecnologia».
«L'irruzione della scienza e della tecnologia nell'esperienza quotidiana, soprattutto sotto forma di macchine, sposta comunque l’attenzione verso la sfera tecnica, che comincia ad essere riconosciuta come "ambiente" umano al pari della naturalità storica, anzi, ne occupa progressivamente il posto.» (pagina 11, paragrafo "Noi e il mondo").

L'Indice del libro è costituito dai seguenti capitoli:
  • Noi e il mondo
  • Tecnologia e Novecento
  • Scienza e Natura futuriste
  • Transizioni
Manifesti
  • L'uomo moltiplicato e il regno della macchina, 1910
  • La scienza futurista (antitedesca, avventurosa, capricciosa, sicurezzofoba, ebbra d’ignoto), 1916
  • La flora futurista ed equivalenti plastici di odori artificiali, 1924
  • Manifesto dell’idolo meccanico, 1925
  • Per una società di protezione delle macchine, 1927
  • La matematica futurista, 1940
  • Manifesto dei programmatori futuristi, 1991
  • Bibliografia essenziale
Albini, provenendo dal CNR, si è occupato di innovazione tecnologica e di politica della ricerca per molti anni, come responsabile di un grande sindacato nazionale. Da circa dieci anni, con la funzione di bibliotecario, coltiva l’interesse per la divulgazione storica e la storiografia.

Aggiornamento

Nel suo nuovo libro sull'architettura futurista, "Manifesti Futuristi (architettura, arredamento urbanistica)", Albini commenta l'opinione di Bruno Zevi (espressa nel saggio "Storia dell’architettura moderna"), secondo cui "un'architettura futurista non c'è mai stata", essendo scarsa la produzione e, a volte, di attribuzione incerta.

Albini, orientato piuttosto a rilevare l'originalità dei progetti futuristi, riconosce in essi proposte ed impostazioni innovative, «seppure spesso più di carattere scenografico e suggestivo che sostanziale». Nel sottolineare alcune intuizioni del movimento artistico, osserva, infatti, come iniziano a configurarsi profili professionali, fino ad allora, inesistenti. Scritti ed oggetti costituiscono rispettivamente la produzione degli architetti di scena (come Enrico Prampolini e Virgilio Marchi) e quella degli architetti di arredamento (come Balla, Depero e Paladini), ruoli propriamente di «invenzione futurista». Ma nonostante la «ventata di rinnovamento», Albini è costretto ad ammettere che i Futuristi "non riuscirono a imprimere il loro stile al design moderno".


"Boiler", giornale di scienza, innovazione e ambiente

www.boiler.enel.itIl direttore Giancarlo Bosetti definisce Boiler come «un sito dove ambiente, scienza e tecnologia possono bollire insieme», caratterizzando così uno dei nove spazi culturali sponsorizzati dall'Enel. Le numerose rubriche, gli articoli e le notizie settimanali, le recensioni dei libri, la traduzione italiana delle news di "Wired" e quella non ufficiale di "Science now" arricchiscono periodicamente i contenuti del sito, rendendo la visita un appuntamento da rinnovare con continuità.
Tra i libri di recente segnalati in home page, risaltava "Preda" (edito da Garzanti) di Michael Crichton, presentato, con un'intervista all'autore, nell’articolo "I nanometri mi hanno preso la gola". Destinato a tutti, il libro analizza i possibili sviluppi della biotecnologia e della nanotecnologia e raccoglie utili riferimenti bibliografici per approfondire l’argomento.

Degli articoli pubblicati da Wired su nanotecnologie e robotica, Boiler ha una ricca raccolta dove è possibile trovare: "Attacco alle (nano)macchine" e "Robot molecolari, è davvero possibile ?" di Noah Shachtman, "Questa è proprio una bella idea…" di Kristen Philipkoski, "Vita migliore con la nanotecnologia", "Il robot che verrà" di Kendra Mayfield.
Nel sito della Fondazione Bassetti, il tema delle nanotecnologie è ricorrente ed è stato iniziato, nel 2000, indicando l'inquietante articolo di Bill Joy (direttore della ricerca e vicepresidente della Sun Microsystems) "Why the future doesn't need us", pubblicato prima su Wired e poi ripreso da molti altri giornali. Abbiamo in seguito raffrontato la visione, abbastanza apocalittica, di Joy a quella divergente, se non opposta, di Michael Dertouzos (Direttore del Laboratory for Computer Science del MIT scomparso nell'agosto 2001). Si vedano le News del 23 luglio 2000, dell'8 settembre e del 9 ottobre 2001.
Di Kendra Mayfield è anche l’articolo "MIT, dalle idee più brillanti al business", dove è presentato il Deshpande Center, istituto fondato dal MIT di Boston che intende proporsi come agente catalizzatore di innovazioni e imprenditorialità.
Cogliamo qui l'occasione per rammentare che questo tema è stato affrontato da Richard Nelson (economista della Columbia University) il 17 e 18 giugno 2002 nell'incontro organizzato dalla Fondazione Bassetti e dall'Università Bocconi (si veda la pagina 1 della sezione Argomenti), in particolare nell'intervista che, in tale occasione, gli fece Margherita Fronte.
In Boiler è attivo anche un forum dove la molteplicità degli argomenti ed i numerosi interventi mostrano come il sito sia frequentato da una community attenta ed interessata.
Nell'elenco dei siti segnalati nella sezione link, emergono le pagine scientifiche di famose testate giornalistiche (The New York Time, Filemazio), la versione digitale della Bbc e della Cnn e le riviste Nature, Science, New Scientist, Salon, SiliconValley.com, National Geographic


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