Biotecnologie e Ingegneria genetica nodo.gif (891 byte)
down-right-sfondochiaro.gif (914 byte)Item: Il libro di Anna Meldolesi,
"Organismi geneticamente modificati.
Storia di un dibattito truccato"


meldolesi.jpg (15665 byte)[27 giugno 2001] Le strategie e gli errori commessi dal movimento ambientalista e dalle grandi multinazionali del biotech sono il tema del libro di Anna Meldolesi "Organismi geneticamente modificati. Storia di un dibattito truccato" (Einaudi).

right-sfondochiaro.gif (838 byte)Pietro Greco lo ha recensitoarticolo.gif (899 byte) su L'Unità del 13 giugno.

«La tesi, forte, di Anna Meldolesi è che questo dibattito così intenso e così pervasivo non è un dibattito di idee. Ed è qualcosa di diverso anche da un puro dibattito ideologico, portato avanti da parti contrapposte che nell'analizzare i fatti utilizzano filtri interpretarvi precostituiti. No, quello sugli Ogm non é né un leale dibattito di idee né un puro dibattito ideologico, è semplicemente un dibattito truccato. Perché si fonda sulla sistematica distorsione dei dati di fatto: scientifici, tecnici ed economici.
(...)
Ma chi è che lo ha truccato, questo dibattito che sta ridisegnando i confini tra locale e globale, tra scienza e politica, tra innovazione e conservazione, tra economia ed ecologia?
La domanda è fondamentale. Perché se riusciamo a individuare il colpevole, forse riusciremo a diradare le nebbie e a individuare anche i nuovi confini lungo i quali, oggi, si dipana una parte decisiva della dinamica culturale e sociale del mondo intero.
(...)
Una parte del mondo ambientalista ha deciso di giocare la partita delle biotecnologie verdi sul campo delle emozioni e dei fondamentalismi, piuttosto che sul campo di una rigorosa analisi dei fatti. E' una decisione che rompe, in qualche modo, una tradizione di fondare sull'analisi scientifica le sue battaglie per lo sviluppo sostenibile.
Ed è una decisione perdente, perché le biotecnologie verdi sono già una realtà e conviene tentare di governarle per sfruttarne le potenzialità e garantirne la sostenibilità, piuttosto che cercare inutilmente di esorcizzarle.
(...)
Forse il biliardo su cui gli ambientalisti hanno deciso di giocare la partita sbagliata è stato manipolato da altri. E, leggendo i documenti raccolti con certosina meticolosità e grande acume critico da Anna Meldolesi, è forse possibile individuarlo l'autore autentico di quel trucco. Il colpevole. O, almeno, il responsabile primo. Si tratta delle grandi aziende multinazionali che, all'inizio degli anni '90, sulle moderne biotecnologie si sono gettate a capofitto. Commettendo almeno tre errori gravi e determinanti.
(...)
Non è un caso che il golden rice, il riso ricco di beta-carotene, il riso ricco di ferro, i nutriceuticals (sostanze che sono insieme alimenti e farmaci) che promettono di migliorare la dieta povera di vitamina A e/o di ferro, dando un contributo diretto e visibile a risolvere i problemi di cecità e anemia di milioni di persone nel Terzo Mondo, siano stati messi a punto in un laboratorio pubblico della apparentemente scettica Europa (quello del Politecnico federale di Zurigo), grazie anche al finanziamento di una organizzazione americana che non ha fini di lucro, come la Rockefeller Foundation. L'errore delle multinazionali, come riconosce anche Anna Meldolesi, ha stimolato la sensibilità del pubblico. E ha portato alla (apparente) contraddizione di persone che magari accettano di curarsi sistematicamente con l'insulina prodotta da un batterio geneticamente modificato, ma rifiutano di indossare anche una sola volta la camicia di un cotone prodotto con una pianta geneticamente modificata. Tutte le indagini in tutto il mondo dimostrano che la gran parte delle persone ha un'immagine positiva delle biotecnologie rosse (produzione di farmaci) proprio perché vede un beneficio diretto per la propria salute. Mentre nutre dubbi sulle biotecnologie verdi perché quel beneficio diretto non riesce ancora a vederlo.
Ma le grandi aziende multinazionali hanno commesso un errore ancora più grave. Hanno cercato con plateale arroganza di acquisire il monopolio delle moderne biotecnologie, con quella forsennata corsa ai brevetti [ndr: si veda il Percorso "Brevetto e organismi viventi"nodo.gif (891 byte)] e quel carillon vertiginoso di ingegneria finanziaria e aziendale che Anna Meldolesi ha scrupolosamente documentato.»

coyaud-meldolesi-small.jpg (13009 byte)right-sfondochiaro.gif (838 byte)[10 luglio 2001] La recensionearticolo.gif (899 byte) di Sylvie Coyauddel libro di Anna Meldolesi "Organismi geneticamente modificati. Storia di un dibattito truccato", che esprime, in termini eleganti, un'opinione non del tutto entusiasta: nell'inserto "Cultura" de Il Sole 24 Ore di domenica 8 luglio 2001, a pagina VII.

right-sfondochiaro.gif (838 byte)[10 luglio 2001] La scheda del libro su www.internetbookshop.it :

«Il dibattito sugli organismi geneticamente modificati è rimasto prigioniero di una serie di equivoci, sul versante scientifico, economico e politico. Sugli Ogm si è creata una spaccatura tra mondo scientifico e società civile che non ha eguali nella storia recente. In questo libro Anna Meldolesi ripercorre le tappe che hanno portato all'attuale dibattito sugli Ogm, discutendo gli errori compiuti dal mondo politico, dalla comunità scientifica e dal sistema dell'informazione. "Quello a cui abbiamo assistito finora è stato un dibattito truccato - si legge nell'introduzione - perciò questo libro più che una difesa delle nuove biotecnologie agricole vuole essere una denuncia del castello di semplificazioni su cui ognuno di noi ha elaborato la propria posizione."»


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