Amartya Sen
(nel sito della Fondazione Bassetti) 
(Percorso iniziato in Novembre 2000 -- Revisionato e Chiuso
in Marzo 2002)

Riferimenti |
- Amartya Sen in www.nobel.se (sito ufficale della Fondazione Nobel)
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Perché questo Percorso
Considerando che Amartya Sen (economista --e filosofo-- indiano, insignito del Nobel
per l'economia e del premio Agnelli) appare citato in questo sito in più di un'occasione,
abbiamo ritenuto utile raggruppare i riferimenti in un Percorso che li riorganizza.
(Marzo 2002 - GMB)
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Amartya Sen è citato nello scritto di Piero Bassetti, "Quale impresa per la sfida evoluzionista"
(pubblicato nella sezione
"Documenti" di questo sito nell'aprile 2000)
Le news del 6
settembre 2000 erano dedicate al libro di Sen La ricchezza della ragione
Che rapporto c'è tra Smith, Bentham, il Bhagavad-gita (il volume fondamentale della
spiritualità indiana) e l'Innovazione?
Ce lo spiega Amartya Sen nel suo libro "La ricchezza della ragione. Denaro, valori,
identità", dal quale l'inserto domenicale del Sole 24 Ore del 3 settembre ha tratto
uno stralcio. Possiamo leggerlo anche nel focus
on-line che il giornale ha dedicato all'economista indiano, ai rapporti tra etica e
finanza, ai codici etici aziendali e alle business ethics in generale.
Nell'etica moderna, è di uso frequente la distinzione tra correnti
"deontologiche" e correnti "consequenzialiste", tra ragionamento
morale impostato sul dovere incondizionato e ragionamento morale impostato sull'analisi
delle conseguenze. Ciò che Sen ci mostra è che le critiche più stringenti all'usura
sono venute proprio da coloro che abbracciavano una visione "consequenzialista"
e non dagli assertori duri e puri del dovere incondizionato. Rispondendo a Smith, Bentham,
nella sua brillante "Difesa dell'usura", argomentava che quelli che Smith
trattava da "progettatori di iniziative chimeriche" erano anche gli innovatori e
i pionieri del progresso e del cambiamento.
La tematica del
rapporto tra economia e valori etici rappresenta un
leitmotiv di questo sito. Si vedano:
Tale tematica è interna anche ai due Percorsi sulla Responsabilità sociale
dell'imprenditore ed è in questo contesto tematico che, nel nostro Forum, Andrea
Amato e Sonia Cambursano hanno fatto riferimento a Sen:
Le news del 23
luglio e del 30 agosto 2000 erano dedicate al libro di Sen Lo
sviluppo è libertà.
- [23 luglio 2000] Non c'è sviluppo senza libertà e lo
sviluppo stesso è libertà.
Nel saggio "Lo sviluppo è libertà", Amartya Sen teorizza un approccio
rivoluzionario al problema dello sviluppo economico. Sul Corriere della Sera dell'11
luglio è stata pubblicata un'intervista di Mario Cecchini: "Amartya Sen: "Ispirarsi ad Aristotele per
risolvere il problema del Mezzogiorno", Corriere della Sera, 11 Luglio 2000
.
«"Credo che i manifestanti di Seattle sbaglino a rifiutare la
globalizzazione." (...) "Il Welfare non va smantellato, va trasformato. Ma per
capire questa posizione bisogna tornare alla distinzione medioevale tra uomo come agente,
cioè come individuo responsabile del proprio destino, e uomo come paziente, ovvero come
individuo che dipende dagli altri." (...) "Lo sviluppo deve essere inteso in una
accezione più vasta che includa anche la crescita umana, quella che Aristotele chiamava
eudaimonia." (...) "L'attenzione andrebbe concentrata su tutte quelle misure che
possono accrescere la capacità autonoma del Mezzogiorno di crescere e svilupparsi. Penso
alle politiche che allargano le possibilità d'intrapresa individuale, alla formazione,
alla creazione di un contesto ambientale favorevole all'allargamento del mercato, senza il
quale non ci può essere né sviluppo né libertà"."»
- [30 agosto 2000] Lo sviluppo si ottiene eliminando le
fonti di oppressione e rispettando i diritti civili. Il libro "Lo sviluppo è
libertà" mette a fuoco i fondamenti dello sviluppo.
Sul Corriere della Sera del 7 agosto 2000, Mario Talamona recensiva il libro nell'articolo
"Il manifesto di Amartya
Sen: non c'è progresso senza libertà" [Rassegna Stampa
dello SWIF: http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/swif_rs.htm]
«In che cosa identificare lo "sviluppo"? Secondo Amartya
Sen le libertà sostanziali sono parti costitutive dello sviluppo, mentre visioni
contrapposte, più ristrette, lo identificano con la crescita del Pil o del reddito pro
capite, con l'industrializzazione, il progresso tecnologico o la modernizzazione della
società, che sono tra i mezzi, pur fondamentali, per conseguirlo.»
Lo sviluppo è libertà
Che
cosa dobbiamo intendere oggi per sviluppo? Il progresso economico? L'aumento dei redditi
di un individuo? La crescita del prodotto nazionale lordo? L'industrializzazione di un
paese? La modernizzazione di una società? Lo sviluppo, sostiene Amartya Sen, premio Nobel
1998 per l'economia, deve essere inteso come un processo di espansione delle libertà
reali di cui godono gli esseri umani. In tale prospettiva, tutte le conquiste, nella sfera
privata come in quella pubblica e politica, sono soltanto mezzi per accrescere qualsiasi
forma di libertà, che rimane, allo stesso tempo, il fine primario e il mezzo principale
per conseguire lo sviluppo. Di conseguenza la sfida dello sviluppo consiste nell'eliminare
i vari tipi di "illibertà" che limitano o negano all'uomo l'opportunità e la
capacità di agire secondo ragione e di costruire la vita che preferisce: tra essi vanno
perciò annoverati la fame e la miseria materiale al pari della tirannia, la precarietà
economica così come l'intolleranza o la repressione, il sottosviluppo non meno
dell'autoritarismo delle classi dirigenti. Per provare la sua tesi, Sen non attinge solo
alla filosofia politica, all'etica e alla scienza economica, ma delinea anche una ricca
mappa di esempi tratti dalla storia o dall'attuale quadro geopolitico ed economico
mondiale. Dall'Africa all'Asia all'Europa, questo scenario rivela come molti dei paesi
cosiddetti ricchi, nonostante l'opulenza, soffrano della violazione di diritti elementari
che toccano la persona e minacciano l'ambiente. E che la via dello sviluppo si è rivelata
più rapida ed efficace proprio in quegli stati che, nonostante la povertà e
l'arretratezza economica, hanno saputo varare per tempo vasti programmi di interventi
sociali come campagne di alfabetizzazione o piani di assistenza sanitaria. Questo libro,
destinato a diventare un punto di riferimento nella storia del pensiero economico,
dimostra, con analisi rigorose e originali, come lo sviluppo, nella sua concezione più
ampia, non può essere antagonistico alla libertà, ma anzi consiste proprio nella sua
crescita.
(Scheda tratta da www.zivago.com) |

(cliccare sulla copertina del libro per raggiungere la scheda su www.amazon.com) |
Segnaliamo la recensione/commento di Giacomo Correale
(intervento nel Forum della Fondazione Bassetti, 28 settembre 2000) e la recensione di Corrado del Bò [in
http://bfp.sp.unipi.it/rec/sen3.htm]
Nel novembre
2000, nel Forum della Fondazione Bassetti si sono succeduti due interventi
conseguenti ad un'iniziativa del Sole 24 Ore in materia di sviluppo sostenibile.
Il Sole 24 Ore, in vista del convegno del 29
novembre 2000 (*) sullo sviluppo sostenibile, pubblicò sul proprio sito un'intervista
video in cui Sen proponeva alcuni spunti di riflessione sul tema: "Sviluppo sostenibile: 'Una
crescita di libertà'": il punto di vista del premio Nobel dell'economia (di
Armando Massarenti, 3 novembre 2000).
testo in Inglese
dell'intervista
il video in formato Real Player
[sul sito del Sole 24 Ore]
(*) Il convegno, in occasione della pubblicazione del secondo Rapporto sullo sviluppo
sostenibile sui rapporti tra sviluppo economico, cultura ambientale e problemi sociali, fu
organizzato da Procter & Gamble in collaborazione con Il Sole-24 Ore e Iefe-Bocconi, e
con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente.
Prima del convegno, il Sole 24 Ore avviò un forum on-line in argomento:
interventi principali
e
altri interventi
[sul sito del Sole 24 Ore].
Si veda, anche: Davide Fasolo, "Lo sviluppo sostenibile: resoconto degli interventi pubblicati
nel forum de 'Il Sole 24 ore on-line'"
(
pubblicato nella sezione "Documenti" di
questo sito nel febbraio 2001; questo documento contiene link che possono
risultare utili per approfondire il tema dello sviluppo sostenibile).