![]() ("Impresa Sapiens" è un libro in cui Lombardi affronta il tema del rapporto tra l'Impresa e lo Sviluppo) |
Perché questo Percorso
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In primo luogo ritengo sia giusto evidenziare lo «slancio» da cui prende avvio una nuova impresa oppure il ridisegno di una esistente: |
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«Al di là della
motivazione del profitto, del successo, del desiderio di fare del bene, l'imprenditore
riuscirà a creare un'organizzazione vitale solo se dentro di sé ha degli ideali, dei
valori, dei sogni che chiedono di essere realizzati» |
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... partendo da spinte interne ma anche da sollecitazioni esterne: | |
«L'interesse personale e
l'anelito umanitario, o la tensione interiore, non sono in contraddizione tra di loro,
così come non lo è il progetto con la sua pratica realizzazione (l'ora)» |
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A seguire credo che si debba richiamare il «progetto» che è l'articolazione dell'impresa lungo le dimensioni che ne caratterizzano il posizionamento: |
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«Oltre alla dimensione competitiva (legata
allo stare sul mercato), l'impresa possiede una dimensione strategica (connessa alle sue
capacità progettuali), una dimensione strutturale (determinata dagli individui che la
compongono e dalle relazioni esistenti tra essi) ed una dimensione sociale» (Lombardi) |
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... ma anche l'integrazione di relazioni ed apporti: | |
«Se si dovesse definire l'opera (e quindi
la funzione)dell'imprenditore si dovrebbe dire che è la definizione di rapporti (nel
senso più ampio e generale del termine). Questa è , io credo, l'essenza
dell'imprenditore» (Cattaneo) |
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Troviamo, di seguito, la «azione» intesa come operare quotidiano dentro e fuori dall'azienda per creare valore: |
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«... chi si arricchisce in un gioco a
somma zero a danno di altri, invece di inventare un gioco a somma positiva con
l'innovazione (che non è semplicemente un gioco combinatorio) , capace di arricchire
ambedue gli scambisti (e la società, come osservato da Adamo Smith due secoli fa) non è
un imprenditore» (Correale) |
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... verso una «evoluzione» del sistema impresa che non è improprio assimilare a quella dei sistemi viventi: |
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«Utilizzando la teoria dei sistemi
autopoietici ed autoreferenziali siamo riusciti a scoprire le dinamiche profonde di questa evoluzione che abbiamo descritto nel ciclo di vita del valore appunto» (Zanotti) |
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Ed è qui che possiamo annotare come l'impresa prolunga la sua esistenza se crea ricchezza senza che, con ciò, debba al contempo distruggerla (in una visione sistemica del mondo e dell'economia tale affermazione non mi pare appropriata). | |
Ma per creare ricchezza è necessario che l'impresa transiti attraverso la «responsabilità»: |
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innovazioni o trasformazioni
economiche di grande portata finiscano inevitabilmente per avere ripercussioni su tutta la
società. Proprio la vastità di tali conseguenze impone una valutazione etica delle
scelte imprenditoriali ed instaura, di fatto, un rapporto stretto tra etica ed economia» (Amato) |
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... nel suo stesso interesse: | |
«L'impresa priva di un atteggiamento
etico, che non genera valore e non distribuisce ricchezza, che appare incentrata sul
«padrone» il quale ne spreme al massimo le capacità di produzione del reddito si lascia
alle spalle, dentro e fuori dai suoi confini, «terra bruciata» e, prima o poi, ne paga
le conseguenze» (Lombardi) |
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... e si predisponga al «cambiamento» come prassi costante: |
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«Tanto è vero che oggi si parla
d'intra-prenditorialità, della strategia aziendale come rivoluzione permanente, ecc., a
sottolineare che una azienda può perpetuarsi a condizione che al suo interno ci sia chi
mantenga acceso, contro l'entropia ovunque operante, il fuoco imprenditoriale» (Correale) |
In questo quadro non trova posto la visione dell'impresa come soggetto belligerante sul
campo di battaglia né come generatore di danno alle altre imprese ed alla collettività.
Con questo non voglio dire che tale visione non sia mai applicabile, voglio piuttosto dire
che essa non è necessariamente l'unica prospettiva possibile.
Sta agli imprenditori e, prima ancora, alla società una scelta in questo senso.