Una questione di... convenienza nodo.gif (891 byte)

(Percorso iniziato in Luglio 2000  -- Revisionato e aggiornato il 31 marzo 2002 -- Chiuso in Agosto 2002)

Perché questo Percorso
 Riferimenti 

right.gif (841 byte)Presentazione della Fondazione

Responsabilità sociale dell'imprenditore nodo.gif (891 byte)

Responsabilità sociale dell'imprenditore(a cura di P. Lombardi) nodo.gif (891 byte)

Amartya Sennodo.gif (891 byte)

Il Caso "Ford" nodo.gif (891 byte)

Il Caso "Genoma" nodo.gif (891 byte)

Il Caso "Tabacco" nodo.gif (891 byte)

Il Caso "Microsoft" nodo.gif (891 byte)

Questo Percorso nacque nel luglio 2000 come rilettura degli interventi ad allora inviati al Forum e di alcuni altri documenti pubblicati sul sito nei mesi di aprile e maggio 2000. L'intento era di metterli in relazione, quando possibile, con le seguenti tre linee di riflessione, enunciate nella Presentazione delle attività della Fondazione:
a) significato dei concetti e delle relazioni implicate;
b) implicazioni morali delle innovazioni imprenditoriali già introdotte, o in corso di introduzione, o semplicemente ipotizzate;
c) meccanismi di potere e di responsabilità che in una società capitalistica avanzata regolano l’attuazione dell’innovazione.
I Percorsi sulla Responsabilità sociale dell'imprenditore e quello su Amartya Sen, successivamente introdotti nel sito, possono essere considerati un logico completamento di questo itinerario di lettura, mentre i casi presi in esame e denominati "Ford", "Genoma", "Tabacco e "Microsoft" possono essere considerati una sua articolazione.

(Marzo 2002 - GMB)

 

a)
Significato dei concetti e delle relazioni implicate

Procedure che realizzino  assunzioni valoriali Ignazio Masulli, nel suo scritto "Brevi note sulla relazione di Piero Bassetti, 'Quale impresa per la sfida evoluzionista'", considerava la nozione di "mappa cognitiva sociale" come fondamentale per ancorarvi un paradigma di analisi socio-culturale. Analisi che avrebbe potuto essere volta a formalizzare, in codici di comportamento, una razionalità di nuovo tipo, da intendersi come "nuove modalità del pensare e agire socialmente": un modo, in altre parole, per elaborare procedure che rendano effettive delle "assunzioni valoriali".
 Riferimento 
Scritto Ignazio Masulli, "Brevi note sulla relazione di Piero Bassetti, 'Quale impresa per la sfida evoluzionista'"
Business Ethics: i fondamenti dei criteri per qualificare un comportamento imprenditoriale come "etico" Ervin e Christopher Laszlo, nel loro scritto "Business Ethics", individuano i fondamenti dai quali ricavare criteri etici per valutare un comportamento imprenditoriale: si tratta di princìpi che consentirebbero di trasferire in una dimensione certamente più nobile di quella costituita dai propositi di marketing quelle esigenze di approccio a valori etici che le imprese più pronte a percepire il cambiamento dovrebbero aver avvertito da tempo.
 Riferimento 
Scritto Ervin e Christopher Laszlo, "Business Ethics"
 Link 
[31 marzo 2002]
right.gif (841 byte)Riguardo al rapporto tra marketing e responsabilità sociale dell'imprenditore, suggeriamo la lettura di "La discutibile etica del marketing e dei comsumatori", Social Trends, n. 95, gennaio 2002 (rivista edita da Eurisko, <www.eurisko.it>)
Un circolo virtuoso innescato da un modello di comportamento diffuso E' vero che è anche (quando non soprattutto) un calcolo economico di convenienza ciò che spinge le imprese a mostrarsi come responsabili in termini etici riguardo all'impatto, di genere sociale e naturale, che deriva dalla loro attività. Tuttavia, si potrebbe anche decidere di verificare se dalle motivazioni del soggetto-impresa si possa eventualmente prescindere: dalla diffusione di un modello di comportamento (non importa quanto sia dovuto a un calcolo utilitaristico) potrebbe derivare comunque un circolo virtuoso tale da influire sui processi decisionali di un intero sistema economico, portando un numero sempre maggiore di imprese a tener conto, in modo affatto nuovo, delle cosiddette "esternalità negative" (cioè degli effetti indesiderabili che non farebbero parte delle variabili ricomprese nell'equazione costi-benefici). In altre parole, l'impresa potrebbe essere indotta a riconsiderare entro prospettive a più largo raggio il proprio agire volto al profitto.

Una rivisitazione dei concetti di "profitto" e di "convenienza" può derivare anche dall'introduzione nel tessuto sociale della  "razionalità di nuovo tipo"  e dei "codici etici" che Masulli e Laszlo teorizzano.

 Correlazione 
Il Caso "Ford" nodo.gif (891 byte)

b)
Implicazioni morali delle innovazioni imprenditoriali già introdotte, o in corso di introduzione, o semplicemente ipotizzate

L'aver seguito i recenti sviluppi della mappatura del genoma umano ci ha consentito di soffermare l'attenzione sulle opinioni di pensatori che affrontano l'argomento da un punto di vista prettamente etico: si vedano gli articoli contrassegnati col colore ethicsgen.gif (821 byte) nel Percorso "Biotecnologie e ingegneria genetica (item 'da Tebio 2000 in poi')". Le dichiarazioni di principio (tali possono essere considerate) di Clinton e Blair sulla libera appropriabilità dei risultati della ricerca sono state fatalmente ridimensionate dal successo ottenuto dalla Celera Genomics, presieduta da Craig Venter.
 Riferimento 
Biotecnologie e ingegneria genetica (item 'da Tebio 2000 in poi') nodo.gif (891 byte)

Il Caso "Genoma" nodo.gif (891 byte)
Lo scienziato - imprenditore Il successo di Venter induce a considerazioni sul ruolo della nuova figura di scienziato-imprenditore e sul nodo che lega oggi l'impresa all'attività scientifica. L'impresa è oggi artefice non soltanto del sapere tecnologico, ma anche di quello più profondamente scientifico. Quando l'impronta imprenditoriale è tale da essere effettivamente determinante del progredire della scienza, la logica proprietaria entra per forza di cose nel campo della ricerca. Le privative industriali (nella forma della brevettazione delle invenzioni, ma non solo) avanzano in terreni che fino a ieri erano esplorabili esclusivamente attraverso sforzi di ricerca che potevano essere sostenuti soltanto da impegni a livello governativo, statale.

Questo del compenetrarsi tra scienza e impresa può essere considerato un punto di innesto del ventaglio di questioni che costituiscono un asse portante del sito della Fondazione Bassetti, molte della quali costituiscono il motivo di avvio di altri specifici Percorsi, per esempio quello sul "Conflitto di interesse nella scienza".

 Riferimento 
Il conflitto di interesse nella scienza nodo.gif (891 byte)

Tutti i Percorsi nodo.gif (891 byte)

c)
Meccanismi di potere e di responsabilità che in una società capitalistica avanzata regolano l’attuazione dell’innovazione

Meccanismi di potere: agenzie di "opinion making" e strategie di sostegno a un prodotto che presenta delle criticità In questa terza linea di riflessione potrebbe rientrare l'esame delle dinamiche che portano un'innovazione ad affermarsi.

L'intervento al Forum del 27 maggio 2000, intitolato "The Man Who Knew Too Much", prendeva intenzionalmente il caso dell'industria del tabacco e le vicende che hanno condotto alla condanna delle sette maggiori multinazionali produttrici di sigarette a mo' di esempio di meccanismi di potere: quelli dovuti agli imponenti affari industriali (nonché interessi economici di intere nazioni) che ruotano attorno alla manipolazione di un prodotto di largo consumo come la sigaretta. La documentazione reperibile mediante i riferimenti indicati nel relativo Percorso aiuta a interpretare i fatti secondo una specifica dimensione dei meccanismi di potere, quella del controllo dei media coordinato con l'utilizzo di agenzie di "opinion making". Tale controllo si estrinseca in operazioni che costituiscono parte integrante delle strategie che sostengono l'immissione sul mercato di un prodotto che, per i suoi effetti, è in grado di suscitare reazioni nel pubblico.

 Riferimento 
right.gif (841 byte)"The Man Who Knew Too Much" (intervento al Forum del 27 maggio 2000)

Caso "Tabacco" nodo.gif (891 byte)
La Monsanto come esempio di strategie sbagliate In proposito può essere ricordata l'analisi delle difficoltà incontrate dalla Monsanto a cura di Gina Colata, responsabile della pagine scientifiche del New York Times, e di altri collaboratori del giornale, pubblicata il 25 gennaio 2001 col titolo "Biotechnology Food: From the Lab to a Debacle". Sul mercato degli OGM vertono il potere politico delle multinazionali e le connesse strategie di acquisizione del consenso dei consumatori. Un approccio volto a cogliere gli errori di strategia commessi non soltanto dalle grandi multinazionali del biotech, ma anche dal movimento ambientalista, è peraltro caratteristico del libro di Anna Meldolesi "Organismi geneticamente modificati. Storia di un dibattito truccato", al quale è stata qui specificamente dedicata una parte del Percorso sulle Biotecnologie.
 Riferimento 
Biotecnologie e Ingegneria genetica ("Percezione pubblica delle biotecnologie, strategie ed errori delle multinazionali e del movimento ambientalista") nodo.gif (891 byte)
Un altro esempio di strategie sbagliate: la Microsoft Gli episodi che hanno costellato la storia recente della Microsoft, sfociati nella causa antitrust, possono essere considerati, secondo l'opinione di esperti studiosi del caso, come la conseguenza di un grave errore strategico nella gestione di un processo innovativo. Ne abbiamo qui parlato nel relativo "case study". Essendo in grado di condizionare lo sviluppo di interi sottosistemi tecnologici, Microsoft avrebbe esercitato azioni di stampo monopolistico che si sono rivelate miopi, in quanto a tal punto opprimenti della vitalità della concorrenza da inaridire la sua stessa (di Microsoft) capacità innovativa (secondo molti già di per sè scarsa). Il suo errore strategico è consistito nel non aver compreso a tempo debito che la linfa dell'innovazione avrebbe dovuto continuare a scorrere, evitando il formarsi di strozzature, nei settori del mercato dell'"high tech" (mercato che essa era --ed è-- in grado di dominare, o sul quale comunque riusciva --e riesce-- a influire prepotentemente), perché ciò sarebbe andato a suo stesso beneficio.

L'esempio, oltre ad avere carattere attuale, si coniuga con un leitmotiv presente nel paradigma esposto da Ervin e Christopher Laszlo in "Business Ethics" (v. sopra): è essenziale agire in modo da non deprimere le energie innovative presenti nei concorrenti, perché esse rappresentano una risorsa anche per la propria forza imprenditoriale.

 Riferimento 
Caso "Microsoft" nodo.gif (891 byte)


Il "dietro le quinte" del Progetto Genoma: ancora agenzie (di "public relations")
Ma, di nuovo, è il Progetto Genoma che può offrirci degli spunti in relazione ai meccanismi di potere: pensiamo alle strategie che precedono l'esternazione di Clinton e Blair del marzo 2000 e chiediamoci se esista un legame tra la dichiarazione congiunta, in mondovisione, dei due leader, volta a garantire un'ampia disponibilità dei risultati della ricerca, e la notizia, quasi immediatamente successiva, del successo conseguito dalla Celera Genomics. Non tutti credono che si sia trattato di una semplice coincidenza ed è stato supposto che, invece, siano state le notizie fornite dalle agenzie informative messe in moto da entrambe le parti a suggerire di agire in modo da "marcarsi stretto". Infatti, secondo questa impostazione di lettura degli eventi sembra difficile pensare che il successo dell'impresa privata sia stato davvero un evento spiazzante, mentre, molto più realisticamente quello di Venter sarebbe stato un risultato annunciato, dopodiché la faccenda sarebbe stata presa in consegna dalle agenzie di "public relations": quelle governative, da un lato, e quelle della Celera Genomics, dall'altro.
 Riferimento 
(...) "The whole point of this is to make raw data available so private companies can innovate, create new medicine and treatment and make a profit,'' White House spokesman Jake Siewert said.
(...)
"To realize full promise of the research, raw fundamental data on the human genome including the human DNA sequence and its variations, should be made freely available to scientists everywhere,'' the two leaders [editor's note: Clinton e Blair] said in their statement.
(...)
Clinton and Blair stressed that although they wanted gene data to be openly available, inventions which build on that information should be protected by law.

"Celera vs. Progetto Genoma" (intervento al Forum del 7 aprile 2000)

Caso "Genoma" nodo.gif (891 byte)
L'impresa come nodo di transito dei meccanismi di potere della ricerca scientifica Le multinazionali del transgenico e il successo della Celera forniscono esempi concreti di come oggi la ricerca --non soltanto quella tecnologica, ma anche quella scientifica-- sia espressione di un'iniziativa che risiede in larga parte all'interno del sistema imprenditoriale. Questo è il motivo per cui l'imprenditore può essere oggi reputato come soggetto determinante dello sviluppo scientifico e potremmo dire --perché no?-- della scienza stessa.
La responsabilità dell'imprenditore e dello scienziato La centralità (anche se non esclusiva) del soggetto "impresa" è il tema nello scritto di Piero Bassetti "Quale impresa per la sfida evoluzionista", che tratteggia le caratteristiche di "forma mentis" e di "modus operandi" del soggetto-impresa. D'altra parte, è anche il motivo alla base di una rinnovata coscienza in termini di responsabilità dello scienziato: si veda a riguardo il Percorso sul "Conflitto di interesse nella scienza".
 Riferimento 
ScrittoPiero Bassetti, "Quale impresa per la sfida evoluzionista"

Il conflitto di interesse nella scienza nodo.gif (891 byte)
Il passaggio dal concetto di "convenienza" a quello di "responsabilità" dell'imprenditore, come nuova forma di consapevolezza del proprio agire Alla fine, sempre che si assuma che l'impresa è il vero motore dell'Innovazione, la questione fondamentale potrebbe essere individuata nel chiedersi per quale motivo l'impresa dovrebbe integrare all'interno dei propri schemi di azione (e quindi di esercizio del potere) "nuove modalità di pensare ed agire socialmente" (Masulli), volte al rispetto del proprio sistema di riferimento e dell'ambiente (sociale e naturale) . Un possibile punto di vista in merito è quello di Laszlo e Lombardi. Seguendolo si può dunque passare da un concetto di "convenienza", da definirsi in termini di sviluppo sostenibile, e quindi con un significato originato da una visione organica dello sviluppo, a un concetto di "responsabilità" frutto di una nuova consapevolezza dell'agire imprenditoriale.
 Riferimento 
Responsabilità sociale dell'imprenditore nodo.gif (891 byte)

Responsabilità sociale dell'imprenditore (a cura di P. Lombardi) nodo.gif (891 byte)

Scritto Ervin e Christopher Laszlo, "Business Ethics"

documento.gif (899 byte)Appunto sullo sviluppo sostenibile