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Interventi
Dialogo on-line su "I fantasmi di Frankenstein non appartengono all'immaginario cinese" (titolo della Rassegna stampa commentata di aprile 2002)
Per
i precedenti interventi in tema di "società del rischio" si veda il dibattito
di Novembre, Dicembre 2001 e Gennaio,
Febbraio 2002.
23 aprile 2002
From: Elisabetta VOLLI
Subject: Sistemi etici diversi
Leggendo la Rassegna Stampa curata da Vittorio Bertolini ho fatto una riflessione. Mi sono resa conto di quanto io sia all'oscuro dell'etica che appartiene ad altre etnie, come quella cinese. Ho la netta impressione che in un mondo globalizzato sia impossibile esimerci da uno sforzo di comprensione di altri sistemi di pensiero, perché essi si pongono in concorrenza col nostro. Una concorrenza che io intendo proprio in senso economico. Una relazione di interdipendenza lega almeno tre termini: etica, biotecnologie e mercato. E l'etica, il sentimento morale, è una variabile di estremo rilievo.
Ho letto con molto interesse e apprezzato il commento di Bertolini
nella rassegna stampa del 13 aprile scorso, a proposito del fatto che certe paure relative
alle biotecnologie fanno solamente parte dell'immaginario occidentale.
A questo proposito, mi è venuto in mente un libro molto interessante che lessi diversi
anni fa:
K. Okonogi: Il mito di Ajasé e la famiglia giapponese. Spirali, Milano 1986. Il libro è
imperniato sull'analisi comparativa dei due miti alla base della civiltà occidentale e di
quella asiatica-giapponese: Edipo nel primo caso, Ajasé nel secondo, e le ripercussioni
sulla struttura della famiglia nelle due civilità.
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