From:  "Luigi Foschini" <luifosc@tin.it> 
Date:  Sun Feb 17, 2002  11:55 am
Subject:  Heisenberg e la bomba

Segnalo che sul Corriere della Sera di oggi, a pagina 25, c'è un
articolo di Cesare Medail, "Heisenberg non boicottò l'atomica di
Hitler. Parola di Bohr". 
Si parla del rinvenimento di una lettera di Niels Bohr indirizzata a
Werner Heisenberg (ma mai spedita) dopo l'epico incontro a
Copenaghen, da cui Bohr uscì sconvolto. Sembra che nella lettera,
Bohr riporti alcune annotazioni da cui risulterebbe che lo scienziato
tedesco non aveva alcuna intenzione di osteggiare il regime nazista,
anzi. 
Di questa vicenda si è discusso molto negli anni passati,
specialmente da quando sono state rese pubbliche le registrazioni di
Farm Hall, il luogo dove gli inglesi rinchiusero gli scienziati
nucleari tedeschi catturati sul finire della guerra (la traduzione
italiana è pubblicata nel volume: "Operazione Epsilon. Gli scienziati
della Germania nazista e la bomba atomica". Selene Edizioni, Milano
1993). Ne è stato fatto persino un dramma teatrale, "Copenaghen" che
ha riscosso un discreto successo all'estero.
Ora spunta fuori questa missiva perduta: è autentica? Se sì, perché
ora? E' un ritrovamento casuale oppure no? Quando si potrà leggere il
contenuto integrale? Sono solo alcune delle domande che mi affiorano
in mente. Personalmente ho sempre stimato Heisenberg, oltre che per
la sua opera scientifica, per l'aspetto umano dello scienziato che è
rimasto nel suo paese a combattere contro il nazismo dall'interno,
nel modo più pericoloso che ci sia, sempre sul filo del rasoio, nel
timore di essere scoperto.
Se questa lettera fosse autentica, per me sarebbe un duro colpo (e
non solo per me, ma per tutti gli storici che hanno scritto fiumi di
inchiostro sulla vicenda), e vorrebbe dire ripensare completamente
all'etica dello scienziato nei suoi rapporti con il potere
distruttivo delle ricadute tecnologiche della scienza. Purtroppo, gli
unici che potrebbero rispondere sono morti da tempo e forse questo
rimarrà uno dei tanti nodi della storia che non si riesce a
sciogliere, un costante campo di scontro per differenti opinioni.
Molto rumore per nulla?
 
A presto,
 
Luigi
 
 
---
Dr. Luigi Foschini
Email: luifosc@tin.it
URL: http://tonno.tesre.bo.cnr.it/~foschini/
  
==============================================

From:  "Vittorio Bertolini" <bertolin@symbolic.pr.it> 
Date:  Sun Feb 17, 2002  1:35 pm
Subject:  R: Heisenberg e la bomba

Sullo stesso argomento ho raccolto un piccolo dossier 
<http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/peris64.htm>
Logicamente manca l'articolo del Corriere. 

Inoltre avevo fatto, a suo tempo, un commento nella rassegna
stampa. Non ricordo più se per Rasetti o per Fermi
[Ndr: "Franco Rasetti e la responsabilità sociale dello scienziato",
gennaio 2002].
Comunque, la mia opinione è che è molto difficile stabilire fino a che
punto si è spinta la collaborazione di Heisenberg col nazismo.
Esistono ragioni (esimetemi di riportarle in questaa breve nota) sia pro
sia contro; comunque, credo che dobbiamo ragionare in una ottica
diversa.
A tutti noi piacerebbe vedere i nostri eroi, compresi quella della
scienza, a tutto tondo. Ma purtroppo non è così fino in fondo (chi
ricorda "la tela del ragno" il racconto di Borges o il film di
Bertolucci?): esiste sempre un margine di compromesso. L'antifascismo
di Fermi è una cosa inventata, la sua fuga in America è stata più che
altro la ricerca di condizioni migliori per portare avanti la sua
ricerca e per Rasetti possiamo ipotizzare che il suo rifiuto sia
stato determinato anche dal fatto che nel frattempo i suoi interessi
culturali fossero mutati. Non voglio apparire come un protomarxista
ma forse il problema della responsabilità di fronte all'innovazione
dobbiamo riguardarlo più come problema di organizzazione delle strutture
che come morale individuale.
Buona domenica.
Poichè l'articolo del Corrire su Internet era di poche righe, quello
a stampa è molto più lungo?
   
==============================================

From:  "Luigi Foschini" <luifosc@tin.it> 
Date:  Sun Feb 17, 2002  3:32 pm
Subject:  R: Heisenberg e la bomba

Grazie mille per la segnalazione, che mi ha permesso di accedere alla
lettera presso il sito del Niels Bohr Institute
(<http://www.nbi.dk/NBA/webpage.html>). Non conoscendo il danese (a
parte poche parole) devo fidarmi della traduzione in inglese. Il
testo si presta a molte interpretazioni, rispetto a quella che hanno
ripreso i quotidiani. O almeno, non è così categorica. E forse, la
versione giusta della vicenda è quella che molti hanno riportato,
cioè che l'incontro tra due scienziati e amici, ma pur sempre
appartenenti a due paesi in guerra, si può risolvere con molti
fraintendimenti. A questo proposito può anche essere interessante la
lettera di Hans Bethe pubblicata sul Bulletin of the Atomic
Scientists (Jan-Feb 1993, p. 53-54). Forse Heisenberg voleva solo
rassicurare Bohr che in Germania stavano lavorando al reattore
soltanto e non alla bomba, e che questa era una scelta precisa. Il
resoconto della conversazione scritto da Bohr può anche essere visto
in questo modo. 
A presto,
 
Luigi
 
 
PS: l'articolo sul Corriere è parecchio più lungo delle 3 righe
online. Ci saranno 3000 battute, a occhio e croce sul giornale
stampato. 

==============================================
Questa pagina appartiene al sito della Fondazione Giannino Bassetti: <www.fondazionebassetti.org>
This page belongs to the Giannino Bassetti Foundation Web Site: <www.fondazionebassetti.org>