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"Quel che poi un metal detector..." ?


Poi la notte, in quelle poche ore in cui l'aereoporto rimane chiuso, in cui le grandi sale restano completamente sgombre e gli altoparlanti restano silenziosi, i metal detector stanno come monoliti in fila e raccontano... [ continua ]





























Quel che poi un metal detector...
 
20030908

Ecologia della mente

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studi sulla popolazione balinese

Il desiderio di vedere la terra a volo d’uccello, la capacità di immaginarsi come un’altra persona possa vedere ciò che state guardando, percorrere tragitti inusuali per poter osservare le cose sotto un altro angolo: tre canali che promettono cambiamenti e innovazioni.
Anche in questo post si parla di studi che osservano i fenomeni e i pensieri da una distanza inusuale, ponendo in relazione osservazioni del piccolo con analisi del grande, per la stesura di una ipotesi o teoria ancora più ampia, avvolgente l’intera Natura e l’intera idea di natura.

Gregory Bateson (1904-1980) ha esplorato molteplici campi del sapere per tracciare una teoria epistemologica, una riflessione su fini e confini degli ambiti scientifici (1).
Pioniere della cibernetica, Bateson studia i processi d’apprendimento, riprende la teoria dei tipi logici (2) formulata da Bertrand Russel, applicandola allo studio dei meccanismi di comunicazione e delle relazioni sociali, e formula, insieme a Paul Watzlawick , la teoria del doppio vincolo applicandola allo studio della schizofrenia; è stato ispiratore della scuola di 'Palo Alto', autore di ricerche sperimentali sulla comunicazione animale, epistemologo, studioso dei processi di cambiamento delle culture... Un lungo percorso per fondare e perfezionare una scienza della mente, ovvero l’”Ecologia della mente”.
Così nell’Enciclopedia delle scienze anomale: “Ecologia della mente o Ecologia delle idee: espressione con la quale G.B. indica nel libro Steps to an Ecology of Mind (1972) una scienza della mente e dell’ordine, ovvero una nuova maniera d’intendere le idee e quegli aggregati di idee che B. chiama «menti»”.

Ecologia per Bateson significa una complessa armonia di connessione tra le idee e le cose, la partecipazione ad una unica entità; una entità che può essere chiamata mente.
Il sistema di pensiero ecologico di Bateson si basa sulla convinzione che l’unità di misura dell’evoluzione non è il singolo organismo o la singola specie, bensì “l’organismo-più-il-suo-ambiente”. Sulla base di una concezione assolutamente laica, Bateson dichiara che tutto ha la stessa struttura, dalla pietra all’essere vivente.
Bateson utilizza strumenti differenti per descrivere un qualsiasi fenomeno, strumenti provenienti da discipline e campi a volte anche contrastanti, che ridanno visioni differenti dello stesso oggetto osservato; una volta fatto il confronto delle diverse descrizioni, Bateson inizia a segnalare gli elementi ricorrenti e uguali, fondamenti della forma e della struttura nel mondo, che si possono desumere da ogni descrizione raccolta: mostra una metastruttura, una rete di relazione che ritorna sulla base di principi trasversali, orizzontali. Perfino le idee stesse possono essere considerate come degli esseri viventi: soggiacciono a leggi di evoluzione, selezione e propagazione.

La lettura dei suoi due libri Steps to an Ecology of Mind (1972) e Mind and Nature. A Necessary Unity(1979) (tradotti ambedue da Giuseppe O. Longo per Adelphi, biblioteca scientifica) porta aperture nel pensiero, indipendentemente che si diventi “batesoniani” o meno. La visione particolare di eventi fisici, psicologici, biologici, connessi fra loro, spalanca la strada ad idee inaspettate.
Spesso, per spiegare il suo sguardo, utilizza i metaloghi, dialoghi semplici per esprimere concetti complessi. E mentre li leggiamo ci si spalanca la bocca.
Da leggere, oltre i metaloghi in apertura di Verso un’ecologia della mente, è il primo capitolo di Mente e Natura, intitolato “ogni scolaretto sa che...”, dove viene fatta una panoramica dei presupposti sui quali Bateson poggia le sue formulazioni. I presupposti sono strumenti concettuali irrinunciabili per la comprensione o la formulazione di qualsiasi enunciato scientifico.
Nel testo di Bateson, ovviamente ogni presupposto è presentato, spiegato e sviscerato nei particolari. Qui mi limito ad elencarli, sperando di accendere abbastanza curiosità da spingere alla lettura del libro.
1. La scienza non prova mai nulla
2. La mappa non è il territorio, il nome non è la cosa designata
3. Non esiste esperienza oggettiva
4. I processi di formazione delle immagini sono inconsci
5. La divisione in parti e in totalità dell’universo percepito è vantaggiosa e forse necessaria, ma nessuna necessità determina come ciò debba essere fatto
6. Le successioni divergenti sono imprevedibili
7. Le successioni convergenti sono prevedibili
8. “Dal nulla nasce nulla “
9. Il numero è diverso dalla quantità
10. La quantità non determina la struttura
11. In biologia non esistono 'valori' monotòni
12. Talvolta ciò che è piccolo è bello
13. La logica è un cattivo modello della causalità
14. La causalità non opera all’indietro
15. Il linguaggio sottolinea di solito solo un aspetto di qualunque interazione
16. 'Stabilità' e 'cambiamento' descrivono parti delle nostre descrizioni.


(1) “Epistemologia: combinazione di un ramo della scienza con un ramo della filosofia. Come scienza, l’epistemologia studia come gli organismi particolari o gli aggregati di organismi conoscono, pensano e decidono. Come filosofia, l’epistemologia studia i limiti necessari e le altre caratteristiche dei processi di conoscenza, pensiero e decisione.” Da Mente e Natura, Adelphi, '84
(2) “È opportuno dare in una serie di esempi:
1. Il nome non è la cosa nominata ma è di tipo logico diverso, superiore a quello della cosa nominata.
2. La classe è di tipo logico diverso, superiore, a quello dei suoi membri.
3. Le direttive o il controllo derivanti dalla regolazione del termostato domestico sono di tipo logico superiore al controllo derivante dal termometro. (La regolazione è fissata da un apparecchio posto sulla parete che può essere predisposto sulla temperatura intorno alla quale fluttuerà la temperatura dell’abitazione).
4. La parola tumbleweed (americano arbusto rotolante) è dello stesso tipologico di cespuglio o albero. Non è il nome di una specie o di un genere di piante, bensì il nome di una classe di piante i cui membri hanno un loro modo particolare di crescere e propagarsi.
5. Accelerazione è di tipo logico superiore a velocità.”
Da Mente e Natura, Adelphi, '84


 
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