v-mov.gif (1033 byte)Questo documento è un ramo di "11 creature", di Tommaso Correale Santacroce
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Data: 11 gennaio 2003
Da: Luigi Foschini
Oggetto: Due annotazioni su "11 creature"

Leggendo la pagina web di Tommaso Correale Santacroce sulle 11 creature (tra parentesi, che ho trovato molto ben fatta), mi sono venute in mente un paio di note.

La prima nota riguarda un'assenza a mio parere importante. Si tratta del romanzo di fantascienza "Il pianeta proibito" di W. J. Stuart (hanno anche fatto un film negli anni cinquanta, con effetti speciali a disegni animati creati dalla Walt Disney). La vicenda è molto semplice quanto interessante: un gruppo di terrestri sbarca su un pianeta e trova le vestigia di un'antichissima civiltà ormai estinta, chiamata Krell. I Krell avevano creato una macchina gigantesca con lo scopo di captare i pensieri umani e materializzarli, realizzarli. Non avevano però fatto i conti con l'inconscio e questa mancanza causò l'autodistruzione della civiltà. Ovviamente i nostri eroi riescono a capire il trucco e a salvare la pelle, non senza perdite e senza distruggere l'intero pianeta, con la sua macchina.

Riferimento

right.gif (841 byte)Dialogo on-line sulla Bionica nella Pagina 7 degli Argomenti

Come vedete la trama si presta a una miriade di considerazioni: se nel vostro sito [ndr: il sito della Fondazione Bassetti <www.fondazionebassetti.org>] avete parlato di protesi che migliorano le capacità umane (braccia, gambe, occhi, ecc...) [ndr: v. riferimento nel box qui a fianco], che succederebbe se si avesse una protesi per migliorare le capacità cerebrali?

Il secondo punto scaturisce dalla lettura di Turing, ma non tanto dal test per capire se una macchina pensa, quanto dal fatto che la vostra annotazione mi ha fatto rammentare il suo articolo in cui pone le basi dei moderni computer (Turing A.M., On computable numbers, with an application to the Entscheidungsproblem. Proceedings of the London Mathematical Society vol. 42, 1936, p. 230; c'è anche un'errata-corrige nel volume 43, p. 544). Se cerchiamo di vedere cosa ha fatto della macchina di Turing un prototipo dei moderni computer, possiamo capirlo constatando che Turing studiò la logica degli uomini e non gli uomini in quanto formazioni biologiche. In altre parole, qualunque cosa faccia il cervello umano dipende dalla sua struttura logica e non dal fatto che si tratta di un particolare tessuto biologico o perché si trova dentro il cranio di una persona. Scindendo la struttura logica dal suo supporto materiale è possibile riprodurla e migliorarla con altri supporti materiali (per dirla alla Wittgenstein, dobbiamo separare la sostanza dal sostantivo). Turing, infatti, al contrario di molti suoi contemporanei riteneva irrilevanti i tentativi di confrontare le cellule nervose con i dispositivi elettronici. Anche se fosse possibile riprodurre dei modelli elettronici di neuroni sufficientemente accurati, non se ne vede l'utilità: sarebbe un po' come cercare di costruire automobili dotate di gambe, anziché usare le ruote.

Quindi, così come l'automobile è già una protesi migliorativa delle nostre capacità motorie, il computer è già una protesi migliorativa delle nostre capacità cerebrali (non intellettuali). Faremo anche noi la fine dei Krell?

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