v-mov.gif (1033 byte)Questo documento è un ramo dell'item "La gestione del rischio e del mutamento" nelle News del 18 luglio 2002

Data: 18 luglio 2002
Da: Vittorio Bertolini
Oggetto: Intervento del Prof. Tozzi al Convegno del 21 maggio 2002 "La gestione del rischio e del mutamento"

Al convegno internazionale su "Rischio, scienza e società", promosso dall’Istituto Triveneto di Alta Cultura e da Veneto Innovazione lo scorso 21 maggio, a Valdagno, il prof. Tozzi nel suo intervento intitolato "Lo scienziato di fronte alla comunicazione sulle implicazioni sociali dei rischi naturali: alcuni esempi dall'Italia" [ndr: documento in formato PDF] esprime le difficoltà, nell'epoca delle comunicazioni di massa e della notevole influenza dei media, a realizzare un'adeguata informazione scientifica.

Infatti, se è vero che la comunicazione televisiva è in grado di offrire risultati apprezzabili in termini di pubblico anche per ciò che concerne la divulgazione scientifica, può anche sussistere il dubbio che ciò che è senz'altro vero per la quantità, può non esserlo per la qualità. Per Tozzi, superare la dicotomia fra una divulgazione che si traduce nel sacrificio della scienza sull'altare dell'audience e una divulgazione astrusa che non aumenta la base di pubblico e di interesse e non produce nessuno sviluppo culturale diffuso, significa recuperare l'eguaglianza informazione-intrattenimento. Traendo spunto da trasmissioni sul disastro del Vajont, sulla situazione tellurica intorno a Roma e sulle condizioni geologiche della zona vesuviana il prof. Tozzi, mostra come la formula informazione-intrattenimento, che ha come obiettivo non quello di formare degli esperti scienziati, ma quello di fornire chiavi di accesso ai principi-base e aggiornare le conoscenze, è in grado di suscitare un interesse anche in chi, a quella data fascia oraria, avrebbe guardato una telenovela o un chatshow.