LA REPUBBLICA, 21 Gennaio 2001

LE ILLUSIONI DELLO STREGONE 

di GIORGIO BOCCA 

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I DIBATTITI sulla mucca pazza invitano ad alcune riflessioni sul
postfordismo e sulla mancanza di responsabilità che segna la nuova
economia e con essa l'intera società. 
Le fabbriche della carne della nuova economia seguono unicamente,
come tutte le altre del resto, la ricerca del profitto. Si elimina
ciò che è costoso e faticoso come il pascolo, le fienagioni,
l'allevamento libero. Si passa ai mangimi e all'allevamento in
batteria che solo a vederlo appare come un delitto contro la natura.

NELLA corsa al profitto ci sono naturalmente i più furbi dei furbi
che usano per i mangimi le carcasse degli animali morti o cereali
transgenici. La distinzione fra i più furbi e i meno furbi, fra gli
onesti e gli irresponsabili diventa impossibile perché gli interessi
di categoria impediscono o ostacolano le indagini e il rifiuto
generale italico della legalità crea subito un'aura di consenso per i
trasgressori. Per la mucca pazza del Mantovano come per le quote
latte illegali arrivano subito i trattori della Coldiretti i quali
non possono certo negare la malattia (come per il latte fatto con la
polvere o per le stalle senza bestie), ma possono sollevare le
cortine fumogene delle irresponsabilità sovrastanti, nazionali o
internazionali: se la colpa sia degli inglesi che non hanno fermato
la esportazione o dei vari paesi europei che non hanno fatto i
controlli o di chi sa chi perché la mancanza di responsabilità è di
tutti anche della scienza la quale non sta fuori dal mondo, del suo
modo di produrre e di distribuire, delle sue ideologie di moda.
Ebbene il sistema dello sviluppo basato sul profitto è un "non
sistema" che cresce contraddicendosi: da una parte globalizza,
dall'altra crea nuove separazioni, nuove gerarchie del potere; da una
parte celebra e coltiva l'informazione a portata di tutti, la
conoscenza che supera le barriere del denaro, dei confini, delle età
e che esorta chi lavora a condividere gli interessi aziendali,
dall'altra quella che per reazione suscita i nuovi nazionalismi e
razzismi. Lo sviluppo del Web aperto a tutti continenti e a tutti i
produttori e consumatori e, al tempo stesso, i luoghi privilegiati
della ricerca da cui tutti dipendono. La scienza non ha potuto
evitare questo contrapporsi fra universale e privato che è al centro
di tutte le nostre nevrosi. E così mentre si rivolgeva al genere
umano promettendo miracoli ha creato tanti scomparti incomunicanti si
è isolata e cristallizzata nelle sue specializzazioni, anche, dicono
alcuni, per opportunismo, per sottrarsi ai controlli, per giocare in
ogni occasione la "strategia dei rinvii" il rifiuto delle
responsabilità. La modernità in cui viviamo è diretta da apprendisti
stregoni che adesso partono alla ricerca di capri espiatori
inesistenti e finiscono per confessare la loro impotenza.
I dibattiti sulla mucca pazza, specie quelli alla televisione
consistono in un frastuono confuso di parole di operatori dello
sviluppo che sanno niente degli effetti di ciò che innovano e che si
cambiano la patata bollente degli eventi drammatici che nessuno sa
spiegarsi e delle responsabilità che nessuno vuol prendersi. Il
ministro dell'Agricoltura Pecoraro Scanio arrivato al dunque chiama
in causa il ministro della Sanità Veronesi che chiama in causa
l'Europa e - perché no?- l'America degli alimenti transgenici e tutti
assieme, ministri allevatori, consumatori si rivolgono alla scienza
la quale obbedendo come gli altri alla legge della superproduzione ha
inventato degli strumenti che sfuggono a ogni controllo e previsione.
Come la proteina impazzita che fa impazzire le mucche, arrivando da
dove nessuno sa e passando agli uomini in modo tuttora misterioso.
Una volta questi limiti della umana conoscenza, questo brancicare nel
buio veniva superato dalle religioni e dalle superstizioni; la peste
veniva attribuita agli untori, la pioggia riparatrice a una
processione, le piaghe dell'Egitto al faraone nemico degli ebrei.

Le psicosi da paura e incertezza che ogni tanto passano nella umana
società come dei tornado derivano dal fatto che la superbia economica
e scientifica del postfordismo viene quasi ogni giorno smentita e a
volte ridicolizzata da imprevisti, dal "no future" come lo chiama il
sociologo Christian Marazzi: la pauperizzazione di fasce sempre più
ampie di esseri umani, la diminuzione del lavoro mentre aumentano gli
investimenti, la crescita senza freno della popolazione e il suo
invecchiamento, le mutazioni economiche che mutano anche il
linguaggio, i punti di riferimento.
Negli anni della utopia marxista, tutto veniva risolto
dall'ideologia. La società senza classi, senza sfruttamento dell'uomo
sull'uomo, dell'accesso di tutti alla cultura, dei dogmi e dei
conformismi indiscutibili, ha ceduto il campo alla grande menzogna
del mercato deus ex machina che tutto condiziona e tutto risolve.
Sostenuto da una propaganda e da una serva scienza economica la cui
stupidità ha pochi riscontri nella storia umana.