IL SOLE 24 ORE DEL 28 SETTEMBRE 2006 

L'ABBAGLIO DELLA CRESCITA ESPONENZIALE
DI LUCA MAGRINI

Di questo passo, l'iPod del 2025 potrebbe contenere tutta la musica mai
 registrata nella storia dell'umanità. Anche se forse uno farebbe meglio 
a portarsi in tasca soltanto - che so -la storia del rock & roll e 
salvare un po' di spazio per la filmografia completa dei suoi dieci 
registi preferiti, più il contenuto dell'intera Biblioteca Nazionale.
No, non stiamo cercando di predire il futuro (tanto nessuno ci riesce). È 
soltanto il calcolo di quel che accadrebbe se le flash memory - quei 
piccoli pezzi di silicio che danno la memoria a iPod, cellulari, macchine 
fotografiche, chiavette Usb - raddoppiassero le proprie capacità una volta 
all'anno, com'è successo negli ultimi anni.
Le memorie flash sono state partorite dai laboratori Toshiba nel 1986. Nel 
1991 contenevano 4 megabyte. Nel 96 erano già a quota 64. Nel 2001 è stata 
toccata la soglia del gigabyte (mille megabyte). Nel 2002, due giga. Nel 
2003, quattro. Nel 2005, otto. La Samsung - che oggi è il primo produttore 
mondiale e anche il leader nella ricerca - uscirà quest'anno con 16. Ma la 
scorsa settimana ha annunciato di aver trovato la strada (scendendo alla 
piccolezza di 40 nanometri) per produrre, già dall'anno prossimo, memorie 
flash da 32 giga e poco più tardi da 64. Sessantaquattro miliardi di byte 
in tasca.
Ora, se per ipotesi l'industria delle flash memory tenesse l'attuale passo 
(il raddoppio della capacità ogni anno, come descritto dalla celebre Legge 
di Moore sui semiconduttori), nel fatidico 2025 ci troveremmo con in tasca 
un telefono cellulare capace di immagazzinare 16 petabyte, ovvero sedici 
milioni di miliardi di byte. Come si diceva, più che sufficienti per 
contenere tutta la musica mai registrata dai tempi di Thomas Alva Edison 
(inventore del grammofono, oltre che della lampadina) in poi. Il che può 
essere affascinante, ma forse - condizionale sempre d'obbligo­ - anche 
abbastanza inutile. Di sicuro, sarebbe la definitiva realizzazione della 
profetica proposta fatta dal premio Nobel Richard Feynman nel 1959, il quale 
suggerì- quando la parola "nanotecnologia" neppure esisteva - che «scendendo 
verso il basso», verso le dimensioni atomiche, si sarebbe potuto 
immagazzinare l'intero contenuto della Biblioteca del Congresso americano in 
un oggetto grande quanto una zolletta di zucchero.
Ma la vera domanda è: quand'è che la crescita esponenziale dei chip comincerà 
a rallentare?
C'è la famosa storia della scacchiera. Un cortigiano costruisce una bellissima 
scacchiera per un re persiano e, a titolo di pagamento, fa una singolare 
richiesta: un chicco di riso nella prima casella di una scacchiera, il doppio 
nella seconda, il doppio nella terza e così via. Il sovrano accetta di buon 
grado: salvo poi accorgersi che nel mondo intero non ci sarebbe mai stato 
abbastanza riso per soddisfare la richiesta: solo per la sessantaquattresima 
casella. ci sarebbero voluti 18,4 milioni di miliardi di chicchi di riso. Il 
mondo dei semiconduttori (che include le flashmemory) ci ha abituati a qualcosa 
che non si era mai visto nella storia: la crescita esponenziale. Cosicché 
abbiamo tutti l'impressione che la capacità degli hard disk, o la potenza di 
calcolo dei microprocessori debbano eternamente raddoppiare ogni anno o due. È 
vero che la "fede" nella tecnologia è indice di sano ottimismo. Ma a patto di 
essere consapevoli di un inerente limite matematico: niente può crescere 
esponenzialmente e per troppo tempo.
Nessuno sa cosa sia capitato al cortigiano della storiella. Ma c'è chi sostiene 
che abbia perso la testa. Letteralmente.