La miniera della creatività
di Alessia Maccaferri
da Il Sole 24 Ore del 12-05-2005
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L'Italia crea un bene che non ha prezzo. Perché non è in vendita. Si
chiama creatività e nasce da un incontro fortunato di intuizione e
fiducia. Solo in quel momento il Paese si innova e cresce. "Per anni
il made in ltaly ha attinto da un ricco" giacimento di gusto": dalla
nostra storia, dal nostro Dna abbiamo colto quali sono le cose che
piacciono al mondo, come diceva Carlo Cipolla. Poi la miniera si è
andata esaurendo e questo ha contribuito alla crisi" spiega
Giangiacomo Nardozzi. L'economista è chiamato a portare una proposta
concreta per il Paese, davanti alla platea di "Nuovo e utile", il
primo festival della creatività e dell'innovazione, che si svolgerà a
Firenze dal 18 al 22 maggio.
Compito non facile su un terreno, che non può essere misurato con la
statistica.
Ma che da qualche anno - complice il libro dell' americano Richard
Florida, "L'ascesa della nuova classe creativa" - è entrato nel
lessico e negli studi degli economisti. "Io credo che sia necessario
fare due cose - propone Nardozzi -. Portare nuove risorse a questo"
giacimento di gusto": investendo sulla formazione, sul personale e
accompagnando, laddove possibile, le imprese in una riconversione di
competenze. In secondo luogo, dobbiamo accettare fino in fondo le
regole della concorrenza e del mercato. In passato il Paese ha goduto
della svalutazione della lira e c'è stata una certa tolleranza per
l'evasione fiscale.
Ora il mondo è cambiato, l'italiano non può più permettersi di fare il
furbo".
Su quest'ultimo antico vizio italiano la risposta è politica o
culturale; ma sull'arricchimento del "giacimento di gusto" qualche
contributo può arrivare dal festival promosso dalla Regione Toscana,
in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena con la
collaborazione delle Ferrovie dello Stato. "La creatività come
impresa" è al centro della presentazione di cinque best practice,
selezionate da Value Partners: aziende italiane che hanno saputo
strutturare al loro interno il processo creativo e hanno fatto
dell'innovazione lo strumento principe della loro capacità
competitiva. Si parte  con Selenia Communication, una società del
gruppo Finmeccanica, che ha puntato sulla forte capacità di innovare
nelle tecnologie per la difesa, come spiegherà l'amministratore
delegato Maurizio Tucci. E' una storia di ricerca hi-tech, ma anche di
forte attenzione al marketing quella di Permasteelisa, che - come
racconterà il suo presidente Enzo Pavan - oggi riveste con le sue
strutture in vetro e acciaio edifici come il Guggenheim di Bilbao o il
Moma di New York.
Piero Misani, responsabile innovazione prodotto e processo di Pirelli
Pneumatici, spiegherà come nascono i pneumatici del futuro, in una
"e-fabbrica" in grado di ridurre i tempi, gli spazi e il numero di
fasi produttive. Il "talent scout" Arturo Artom presenterà invece una
giovane azienda di cui è presidente, Muvis.
La società nasce dall'invenzione di due ingegneri torinesi trentenni,
Luca Ferrero e Stefano Dolcetti: una tecnologia dell'illuminazione
unica che permette di pilotare direzione, intensità e colori della
luce in ogni direzione. Infine, l'ultimo giorno della manifestazione
Paolo Timoni, responsabile Marketing and Sales 2R di Piaggio,
spiegherà che l'innovazione si misura anche sui tempi lunghi, come
dimostra la storia di successo della Vespa, icona tutt'oggi del made
in Italy.
"Gli imprenditori italiani hanno dimostrato di avere intuito e
capacità creative - spiega Riccardo Monti, director di Value Partners,
società di consulenza - Ora però è necessario essere consapevoli che
l'innovazione ha bisogno di investimenti non sporadici ma
continuativi, in termini di tempo, risorse finanziarie e umane".
La creatività dunque non è che il punto di partenza di un processo
aziendale più complesso e strutturato. Dove l'innovazione interviene
non solo nel prodotto o nei processi. Oggi la leva competitIva più
strategIca per il futuro é il marketing, la comunicazione, i canali di
vendita, l'approccio ai mercati.
Ambiti sui quali le aziende italiane si devono muovere con rapidità.
Ma l'impresa è solo uno dei terreni si confronta la creatività
italiana. Basta ascoltare i 29 racconti di persone di talento che
saranno intervistati durante "Nuovo e utile": dal regista Pupi Avati
allo scienziato Massimo Inguscio, dall'attore Moni Ovadia all'atleta
Jury Chechi. Cinque seminari sono incentrati sul processo della
progettazione di un evento culturale. Due grandi mostre, organizzate
dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena), un film ("Fame Chimica",
realizzato con un budget limitato), un progetto di cooperazione
internazionale, un'automobile (raccontata dalle parole di Paolo
Ferrero e Roberto Giolito di Fiat Auto), un settimanale
("Internazionale", diretto da Giovanni De Mauro), un disco (con la
testimonianza della produttrice Caterina Caselli). 
"ll festival è un'occasione di incontro tra mondi diversi - , spiega
Annamaria Testa, direttore scientifico di "Nuovo e utile"-. Mi auguro
che ci sia uno scambio proficuo tra pubblici diversi, giovani,
imprenditori, esponenti del volontariato, docenti universitari,
artisti". E che da queste contaminazioni il Paese possa acquisire una
nuova fonte di creatività.