Rassegna stampa del sito della Fondazione Bassetti  

ovvero: il blog di Vittorio Bertolini (pagina personale dell'autore)

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 La Lecture di Daniel Callahan sulla stampa (1)

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La Lecture di Daniel Callahan, che si è tenuta lunedì 21 febbraio ha trovato un riscontro nella stampa quotidiana.
Domenica 20 febbraio sulle pagine culturali de Il Sole 24 Ore è apparso l'articolo di Sebastiano Maffettone "Il medico impossibile". Rilevante, nel discorso di Maffettone, è la sintesi del pensiero di Callahan sullo stallo della moderna medicina, le cui ragioni sono sostanzialmente tre:
«l'invecchiamento della società, l'introduzione di nuove verità e costose tecnologie, l'incremento del desiderio collettivo di salute e di benessere».
Su Il Corriere della Sera, il 22 febbraio è apparso un Redazionale in cui viene sottolineata la necessità che la medicina sia consapevole dei propri limiti.
«Adottare il motto basta così nella lotta contro la morte vorrebbe peraltro dire lasciare spazio ad altri progressi apprezzabili: nella riabilitazione, nella promozione della salute, nella prevenzione delle malattie, nelle cure palliative: tutte cose che hanno a che fare più con la qualità che con la quantità della vita».
Su Il Cittadino del 23 febbraio è stato pubblicato il redazionale "Presente e futuro della medicina, lezione di Callahan, in cui viene sottolineata la "rivoluzione culturale" di cui Callahan è assertore:
«una "medicina sostenibile", che assicuri, cioè, una sanità equa e accessibile a tutti, dando maggior enfasi alla salute pubblica e alla prevenzione delle malattie.»


sabato, febbraio 26, 2005  

 Medici e innovazione tecnologica: un sondaggio del Censis e del Forum biomedico

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Non c'è categoria sociale o gruppo professionale che non sia coinvolto nelle applicazioni della ricerca tecnico-scientifica; tuttavia, guardando alle indagini conoscitive sui gruppi di interessi, esiste una certa differenza fra indagini che hanno come riferimento il grande pubblico e quelle rivolte a particolari gruppi di esperti. L'opinione pubblica è infatti condizionata, anche se non in modo esclusivo e lineare, dal parere degli esperti. Gli esperti si pongono come i mediatori fra le esigenze della ricerca e l'opinione del grande pubblico. In un certo senso l'opinione degli esperti oggi approssima l'opinione pubblica di domani.
Interessante risulta perciò osservare i dati del sondaggio effettuato dal Censis e dal Forum biomedico "I medici e l'innovazione farmacologica", pubblicato il 27 gennaio scorso e che ha coinvolto mille medici.
Confrontando i dati di questa ricerca con quelle promosse dalla Fondazione Giannino Bassetti insieme a Poster e Observa "Opinione pubblica, biotecnologie e 'società del rischio'" e "Biotecnologie: democrazia e governo dell'innovazione" (considerando, ovviamente, il tipo diverso di indagine e la differenza nei campioni di riferimento) le discrepanze sono notevoli, ma anche comprensibili. Ambedue i campioni mostrano molto interesse all'innovazione in campo farmacologico, ma mentre i medici mostrano analoga fiducia anche per l'impiego degli Ogm, l'opinione pubblica generalista si mostra più diffidente.
Ambedue i campioni riflettono l'esigenza di contare su un punto di riferimento che ponga limiti, stabilisca regole e responsabilità nell'ambito della ricerca biomedica. Ma mentre per i medici questo punto di riferimento deve essere collocato all'interno di autorità "super partes" ma dotate di competenze tecniche, per il grande pubblico è importante il ruolo dell'associazionismo para-politico, consumatori e sindacati.

Riguardo ai risultati di questa ricerca credo, inoltre, siano da sottolineare alcuni aspetti, che per qualche verso sono correlabili al Call for Comments sul tema della Lecture che Daniel Callahan terrà lunedì 21 febbraio 2005 all'Università Cattolica di Milano.

In particolare, per la maggior parte dei medici intervistati, rispetto alla cura della malattia assume più importanza la qualità della vita. Questa propensione si manifesta attraverso l'uso diffuso dei farmaci di ultima generazione che consentono una maggiore tollerabililità.
Rispetto alla crescente "insostenibilità" della spesa farmaceutica e di quella per la diagnostica strumentale, gran parte dei medici intervistati si è dichiarata d'accordo per l'introduzione di ticket mentre una parte si è dichiarata favorevole a mettere un tetto alla spesa pubblica e, nel caso, penalizzare i medici dalla prescrizione facile.


domenica, febbraio 20, 2005  
Fondazione Bassetti -- Informazioni e contatti Questa Rassegna stampa appartiene al sito della Fondazione Giannino Bassetti: <www.fondazionebassetti.org>

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