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Il blog "kata gene" è migrato nel blog di Massimo Bartoli.

Nel mese di Novembre 2006, infatti, il sito della Fondazione Giannino Bassetti ha avviato un cambiamento di struttura editoriale e grafica.
Una delle modifiche è stata di trasformare l'impostazione dei blog da tematica a nominale, così alcuni, come questo, proseguono la pubblicazione sotto un'altra forma.

Se vuoi leggere i più recenti post di questo blog, quindi vai alla nuova rubrica di Massimo Bartoli.
Se vuoi avere una panoramica dell'evoluzione del sito e della sua nuova struttura, puoi seguirla a partire dalla Home Page.
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Amministratore | 26.11.06 21:40
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Blade runner

Oscar Pistorius - Foto da: IEEE Spectrum, Vol. 42, no. 6 (INT), June 2005, p. 9-10Ha perso i piedi e la parte inferiore delle gambe a seguito di una malformazione congenita, ma oggi riesce a correre in competizioni sportive mondiali, grazie ad innovative protesi in fibra di carbonio.

Alle Paraolimpiadi 2004 di Atene, Oscar Pistorius, un diciottenne atleta sudafricano, ha battuto il record mondiale dei 200 metri con un tempo di 21.97 secondi.
Il fatto sorprendente è che i suoi tempi sono ormai vicini a quelli necessari per qualificarsi nelle olimpiadi per normodotati ed in futuro potrebbe crearsi un caso per stabilire il suo diritto di competere nelle gare "normali".
La sua storia ha avuto risonanza in tutto il mondo: dal suo paese natale (ovviamente), il Sudafrica sino anche in Italia, ad esempio sul sito "Superabile" dell'Inail e sul Corriere della Sera.

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Massimo Bartoli | 23.12.05 11:45 | Commenti (0).
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Oceani senza Internet?

In un mondo di comunicazioni globali, in cui si sta già studiando l'estensione della rete ad altri corpi celesti del sistema solare, sembra paradossale che due terzi della superficie terrestre siano privi di qualsiasi collegamento alla rete.
Eppure è quanto accade negli oceani e nei mari di tutto il mondo, nonostante essi siano attraversati da decine di migliaia di kilometri di fibre ottiche (che trasportano in cavi sigillati i flussi di dati della superficie emersa).
Le ragioni di questa particolare forma di isolamento sono di diverso tipo:

  • le apparecchiature elettroniche sottomarine richiedono energia elettrica ed oggi possono venire usate in acqua solo per periodi limitati a causa della necessità di essere alimentate a batterie;
  • il modello di ricerca oceanografica prevalente è quello dell'esplorazione (con navi, sommergibili, batiscafi, robot), in cui una équipe tecnica raggiunge fisicamente un luogo di interesse.
Tutto questo sta per cambiare, grazie ad una tecnologia di connessione elettrica ed informatica sottomarina, in corso di sviluppo in Canada e negli USA.

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Massimo Bartoli | 04.12.05 17:10 | Commenti (0).
Permalink | Argomenti: Telecomunicazioni

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