Per chi ama sottolineare le linee di continuità nella storia

( 1 Settembre 2003 )

( scritto da Redazione FGB Cliccare sul link per scrivere all'autore )

Continuità nella storia

Estratti dal blog "Tout se tient" (Aprile 2003)

Gian Maria Borrello
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«Leggendo gli estratti dal saggio di Pessina pubblicati nel sito della Fondazione Bassetti mi è tornato alla mente quanto diceva Montagnini nel forum di febbraio connesso al seminario di Longo:
"C'è un problema che mi affligge da tanto tempo: non sopporto che si insista sui salti senza guardare alle continuità."
Pessina, professore di bioetica alla Cattolica di Milano, ritiene che:
"Chi ama sottolineare le continuità storiche tende a vedere nella tecnologia un semplice incremento della tecnica e a far sorgere quest'ultima con la storia dell'uomo, che è da sempre, se così si può dire, un "animale" tecnico, cioè un vivente che sopperisce alle sue carenze istintuali con l'invenzione di utensili atti a garantirgli la vita.".
Mi chiedevo, quindi, se Montagnini ha letto quegli estratti e che opinione si è fatto in merito alla posizione espressa da Pessina.»
Leone Montagnini
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«In generale, su alcune cose concordo pienamente col discorso di Adriano Pessina. In cui tra l’altro si evidenziano molti punti di contatto con quello di Giuseppe O. Longo. Condivido l’idea che attualmente ci si trovi di fronte ad una nuova fase della tecnica, che tende quasi a rendersi autonoma affrancandosi dalla scienza (capire bene cosa significa questo non è facile. Era uno dei punti più delicati del Forum con Giuseppe O.Longo, su cui è intervenuto anche Marcello Cini, che preferiva usare la crasi "scienza-tecnica"), come pure condivido l’idea che la tecnologia tende a modificare il modo di vedere il mondo, o l’idea dell’incrocio simbiontico di biologico e tecnologico. In tutto ciò va scorta molta novità, novità con cui occorre confrontarsi. Condivido con Pessina anche l’accento etico.
Però ritengo che se si recuperasse l’aspetto continuistico, l’idea cioè che l’uomo è un animale tecnico - proprio quello che nell’esordio dell’articolo Pessina mette fuori gioco - potremmo capire molte più cose sulla attuale società tecnologica. Non ritengo che tale asserzione conduca inevitabilmente, come sostiene Pessina, al neutralismo etico sulla tecnica.
...cercare la struttura che permane al di sotto delle novità...

Linee di continuità

Il mio richiamo alla continuità non è una negazione del momento di salto, ma un appello a cercare la struttura che permane al di sotto delle novità, per costruire una fenomenologia diacronica del rapporto tra uomo e tecnica sulla base della consapevolezza del viscerale, intrinseco, essere tecnico dell’uomo, in grado di pervenire ad una comprensione meno esteriore di ciò che sta accadendo.»

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Argomento:
Uomo e tecnica: innovazione e continuum strutturale
(Indice da Settembre 2003 ad Agosto 2004)