v-mov.gif (1033 byte)Questo documento è un ramo della Rassegna Stampa dedicata all'"Uso improprio del sondaggio, della sua carica deresponsabilizzante e dei possibili correttivi" del 2 luglio 2002
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Sondaggi di opinione e opinioni sui sondaggi

(lettera di Massimiano Bucchi, Federico Neresini, Giuseppe Pellegrini --curatori dell'indagine FGB-Poster su Biotecnologie e opinione pubblica ("Biotecnologie fra innovazione e responsabilità")-- in risposta all'articolo di Gilberto Corbellini "Domande sbagliate sulle staminali", Il Sole 24 Ore, 28 aprile 2002)

Un breve intervento sollecitato dal dibattito aperto sul sito dalla Fondazione Bassetti in seguito alla pubblicazione dell’articolo di Gilberto Corbellini "Domande sbagliate sulle staminali" sul Supplemento del Sole 24 Ore di domenica 28 aprile.

 

Riferimenti

right.gif (841 byte)Gilberto Corbellini, "Domande sbagliate sulle staminali", Il Sole 24 Ore, 28 aprile 2002

right.gif (841 byte)Per l'indagine Fondazione Bassetti-Poster su "Biotecnologie e opinione pubblica", si veda il Percorso "Biotecnologie e Ingegneria genetica"

In quell’articolo, Gilberto Corbellini citava, tra l’altro, una domanda del sondaggio realizzato dalla Fondazione Bassetti e dal centro di ricerche Poster, definendola "talmente priva di senso che sorge il sospetto che la domanda sia stata fatta per trovare quel risultato".

Una simile affermazione merita una breve precisazione di metodo.

Scopo di una ricerca tipicamente estensiva come il sondaggio è infatti cogliere, con i pregi e limiti che gli sono connaturati, orientamenti e atteggiamenti di carattere generale. Di superficie, se si vuole, ma non per questo trascurabili: sarebbero con ogni probabilità questi orientamenti e atteggiamenti ad emergere, ad esempio, allorché si chiedesse ai cittadini di votare in un referendum.

Nel caso in questione, il sondaggio Fondazione Bassetti-Poster su "Biotecnologie tra innovazione e responsabilità" non mirava a dividere gli italiani in ‘favorevoli e contrari’ alla ricerca sugli embrioni ma a comprendere meglio il rapporto tra informazione, orientamenti e concezioni di responsabilità e di rischio che caratterizzano il pubblico sul tema generale delle biotecnologie. Una lettura più attenta dei risultati mostra peraltro che il 58% è solo la quota degli ‘assolutamente contrari’ sotto il profilo morale all’utilizzo di embrioni per la ricerca. D’altra parte, lo stesso sondaggio, non a caso articolato con apposite domande di controllo, mette in evidenza che solo il 34% ritiene totalmente inutile tale utilizzo, un dato addirittura inferiore a quello del sondaggio Datamedia/Radicali citato da Corbellini.

Riferimento

right.gif (841 byte)L'articolo pubblicato su Nature che riassume i risultati del sondaggio

In ogni caso, le finalità dello studio che abbiamo supervisionato non erano politiche – né la Fondazione Giannino Bassetti, né il centro di Ricerche Poster hanno interessi da tutelare o posizioni di merito da sostenere in questo ambito – ma essenzialmente conoscitive, tanto che una parte dei risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature (M. Bucchi e F. Neresini, "Biotech remains unloved by the more informed", Nature 216, 21 march 2002, p. 461).

Corbellini propone di chiedere ai cittadini italiani "se qualora i genitori di un embrione decidessero di non utilizzarlo più e invece di lasciare che venisse distrutto scegliessero di donarlo per ricerche volte ad alleviare le sofferenze di malati di Alzheimer, Parkinson, diabete o infarto, sarebbero d’accordo che questi studi fossero condotti all’interno di rigorose linee guida come avviene in Gran Bretagna". Chiunque abbia esperienza di ricerca sociologica sa perfettamente che una simile formulazione non è adatta, per vari motivi (lunghezza, difficoltà di comprensione, rischio di implicito suggerimento della risposta) a una ricerca demoscopica. Né del resto è compito della ricerca sociale provvedere alla diffusione di informazioni o di posizioni di merito favorevoli o contrarie alla ricerca sugli embrioni, compito che invece spetta legittimamente a chi assume il ruolo di opinionista, come in questo caso Corbellini.

I curatori scientifici dell’indagine "Biotecnologie tra innovazione e responsabilità"

Federico Neresini
Massimiano Bucchi
Giuseppe Pellegrini

(29 luglio 2002)