RFID: uno studio italiano

Diversi tipi di dispositivi RFID passivi in commercio
Immagine da: Roy Want, Enabling Ubiquitous Sensing with RFID, IEEE Computer, April 2004

Si è tenuto recentemente a Firenze il convegno sui rischi della conservazione dei dati in era elettronica, già segnalato in un'altra rubrica del sito della Fondazione Bassetti.

In quest'occasione un'interessante rassegna delle applicazioni della telelocalizzazione è stata presentata dall'Ing. Gianni Bianchini, ricercatore universitario in Automatica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Siena.
Dato l'interesse dell'argomento e la tempestività dello studio, abbiamo concordato con l'autore di pubblicare i materiali presentati a Firenze sul nostro sito.

Potete leggere qui lo studio: "RFID. Identificazione automatica a radiofrequenza: impatto sulla privacy" di Gianni Bianchini e potete scaricarne qui una versione stampabile in formato PDF.

La RFID (Radio-Frequency Identification) è (semplificando) una tecnologia di identificazione e di telelocalizzazione a breve distanza, basata su dispositivi miniaturizzati inseriti nelle etichette dei prodotti.
Abbiamo più volte trattato il tema in questa rubrica, presentandone la tecnologia e discutendone le implicazioni per la privacy.
Consigliamo comunque di partire dallo studio di Bianchini per un'impostazione più organica dell'argomento.

Massimo Bartoli | 28.05.04 09:00 | Commenti (3).
Permalink | Argomenti: Informatica , Privacy , RFID , Telecomunicazioni
Commenti

L'articolo di IEEE Computer da cui abbiamo tratto la foto iniziale è stato scritto da un ricercatore della Intel.
Esso aveva per scopo segnalare nuovi possibili usi della tecnologia RFID per scopi di monitoraggio, ad esempio gli sbalzi di temperatura o le possibili contaminazioni batteriche a cui è stato esposto un prodotto.
O ancora la presenza nell'ambiente circostante di specifiche sostanze chimiche, o la verifca dei dosaggi di medicinali tramite misure all'interno del corpo umano da parte di chip impiantabili.

Inserito da: MB (28.06.04 14:30)

Secondo Jorgos Achtsivassilis, vicepresidente di Forrester Europe, entro il 2009 potrebbero esserci 14 miliardi di microchip di tipo RFID attivi in tutto il mondo.
È quanto riferisce 'Il Sole - 24 Ore': avremo 'una crescita esponenziale dei nuovi sistemi, con connessioni e interazioni che riguarderanno il mondo fisico'. I microchip 'verranno piazzati ovunque: per monitorare prodotti, il mondo esterno e persino gli esseri umani.'

'La tecnologia diventa un servizio' di Walter Riolfi, Il Sole - 24 Ore, 20.6.2004 pag. 20.

Inserito da: MB (28.06.04 14:39)

Non si puņ pensare a sistemi che individuano i microchip introdotti nei prodotti e tramite microonde distruggano definitivamente il tag nel prodotto aquistato?

Inserito da: Giuseppe Mottola (10.04.05 14:11)

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